Diego Armando Maradona junior: "Sono un argentino a Napoli". Il figlio del calciatore ha ottenuto la cittadinanza. Il legame con la terra del papà è forte.

Diego Armando Maradona junior e la cittadinanza argentina

Diego Armando Maradona junior, figlio del campione di calcio scomparso a novembre del 2020, e' finalmente diventato cittadino argentino. La cerimonia si e' tenuta oggi presso il consolato argentino a Roma, con il ministro degli Esteri Felipe Sola' collegato in diretta da Buenos Aires, l'ambasciatore in Italia Roberto Carles e la console Ana Tito.

Le parole del figlio di Maradona

"Ho sempre voluto essere argentino, ma mi avevano detto che era complicato", ha detto Maradona, spiegando ad "Agenzia Nova" che tutto si e' risolto grazie all'interazione con la rete diplomatica in Italia. L'acquisizione della nuova cittadinanza e' il completamento di una "identita'" che coltiva da tempo. "Sono napoletano, sono nato a Napoli, ho vissuto 33 anni a Napoli e questo non me lo togliera' nessuno. Pero' l'Argentina l'ho sempre avuta dentro. Sono sempre stato 'un argentino in Italia'", ha detto Diego Junior. La firma del documento si produce in contemporanea con il lancio della Campagna internazionale per il diritto all'identita', iniziata ieri 24 marzo, in commemorazione dei 45 anni dell'ultimo colpo di Stato in Argentina. Un'iniziativa che accompagna e rilancia l'annosa ricerca dei parenti delle vittime della dittatura civico-militare: il regime che dal 1976 al 1983 ha fatto scomparire in modo sistematico oppositori, attivisti e gente comune, separando almeno 500 bambini e bambine dalle loro famiglie originali e consegnarle a nuovi genitori.

Grazie a papà legame forte con l'Argentina

Una intera generazione di argentini, ma anche di europei, che si e' messa alla ricerca della propria identita'. Causa che Maradona junior sente di poter sposare a pieno. "Se mi sono sempre sentito argentino e' anche per quello che papa' ci ha trasmesso. Papa' e' sempre stato molto presente nella storia politica argentina. E se io accetto dal governo un incarico del genere per essere il testimonial di una iniziativa cosi' importante e' prima di tutto perche' il governo attuale (del presidente Alberto Fernandez) sposa quello che io penso, ma anche per proseguire quello che papa' aveva fatto nel 2010", ha detto Diego. In quell'anno "el Diez" aveva candidato al Nobel per la pace le "nonne di piazza di Maggio", le nonne che dall'ottobre del 1977 hanno iniziato ad occupare l'omonima piazza per avere dal governo notizie dei familiari. "Io ho la sensazione che non solo l'Italia, ma il mondo sa poco di questa storia. Se parli dei desaparecidos la gente dice che lo sa, ma in sostanza non sa che cerano bambini strappati dai genitori, gente che veniva gettata dagli aerei a calci. E' giusto fare una campagna di informazione", ha insistito. Nelle lunghe chiacchierate fatte con il padre, ha detto il neo cittadino argentino, non "siamo mai andati nello specifico" delle pagine buie della storia nazionale, "ma papa' aveva molto a cuore il futuro politico". Diego junior ha ricordato come il capitano della nazionale si sia sempre "messo dal lato delle persone bisognose. Ma seriamente non a parole".

Maradona ed il suo cuore grande

L'idolo dei napoletani "ha fatto tanta beneficenza, tante cose che nessuno sa e che e' giusto che nessuno sappia perche' cosi voleva lui, ma io sapevo. Nel periodo della pandemia mio padre, come testimoniano dei video, ha fatto un accordo con la Croce rossa argentina che ha portato cibo e ha permesso di costruire dei campi di calcio", anche in quella Villa Fiorito dove e' cresciuto e per la quale si e' detto che non aveva avuto attenzione; una volta giunto alla popolarita'. D'altro canto, Diego ha sempre saputo quanto fosse difficile "lottare contro una informazione sbagliata" sul padre: "io l'ho sempre cercato, ma tanti mi dicevano che stavo cercando 'un mostro. Cosa lo cerchi a fare? Quello e' antipatico". Ma Diego Armando padre "era il completo contrario, era uomo tranquillo che poteva passare ore davanti alla tv come un normale padre. Affettuoso con i nipoti, coi figli, con gli amici". L'impegno a sottolineare gli aspetti negativi, rilancia Diego junior, fa passare in secondo piano delle verita' mai sufficientemente rivelate. "Nessuno ha mai scritto che nel '94 quando gli Usa stavano andando in rovina con l'organizzazione del mondiale li ha salvati lui e dopo due partite lo hanno buttato fuori. Li ha salvati con la sua presenza", ha insistito Maradona: "ma chi si andava a vedere i mondali in America? Non sapevano neanche che cos'era il pallone", ha ironizzato. "Quando mio padre qui a Roma nel 1990 disse quella parola durante l'inno, quando fischiarono l'inno, usci' fuori ma il giorno dopo quando gli rubarono il Mondiale nessuno lo scrisse". Leggi anche: Napoli, morto il procuratore Luigi Frunzio stroncato dal virus Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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