La lotta al coronavirus stanca tutti, compresi medici e operatori sanitari che spesso vengono caricati eccessivamente di colpe o responsabilità. A tal proposito Pierino Di Silverio, vice segretario regionale del sindacato dei medici Anaao Assomed e responsabile nazionale Anaao Giovani, rilascia delle dichiarazioni. Dichiarazioni in cui espone e denuncia un sistema che ha visto troppe volte nei medici un capro espiatorio da punire. Così Di Silverio "Prima si implorano i medici di contribuire alla guerra. Poi non solo si lasciano senza scudi e armi, ma addirittura si utilizzano come capri espiatori, ancora una volta" "Gli avvisi di garanzia pervenuti a due colleghi per la somministrazione del vaccino, ricordiamo la cui presenza è stata reclamata, richiesta come atto etico, elemosinata e in alcune circostanze imposta, ci fa restare attoniti. Attoniti rispetto ad un sistema legislativo in campo sanitario scollato dalla realtà".

Difendere i medici - Lo stesso Dottor Di Silverio prosegue

"Il sistema giudiziario continua a trattare i medici come colpevoli fino a prova contraria - e aggiunge - occorre depenalizzare l’atto medico". "Nonostante la cosiddetta Legge Gelli abbia cercato, in modo alquanto provvisorio e incompleto nella sua applicazione, di porre un freno alle denunce che piombano con preoccupante frequenza su troppi medici, il 95% delle quali si conclude con un nulla di fatto". I medici denunciati, è giusto ricordarlo, sono quelli che hanno somministrato il vaccino a pazienti poi deceduti. Anche se ancora finora nessuno può dimostrare alcun nesso di causa ed effetto tra la somministrazione e la morte. Una preoccupazione, quella dei medici, che si aggiunge alla disperazione per le innumerevoli violenze subite ogni anno, per il le denunce (15.000 ogni anno secondo Ania), e le cause civili e penali (35.000 l’anno). Una pressione che tiene per anni i sanitari in uno stato d’angoscia e che per quasi il 95% dei casi, finisce con un nulla di fatto. Di Silverio ed altri fanno proprio l’appello di un’intera categoria, che ora invoca "una profonda rivisitazione del sistema legislativo in tema di sanità. L’Ordine dei Medici - dicono - non può restare fuori dall’ambito decisionale, anzi occorre che venga coinvolto come parte attiva. L’Ordine è la casa di tutti i medici, perché è una questione professionale morale, soprattutto perché è una questione etica". (Napolitoday) Leggi anche: Nuova ordinanza, De Luca firma ancora: “Dovete stare a casa”. Stop a tutti gli spostamenti Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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