Il boss Gaetano Scotto, arrestato ieri con l’accusa di associazione mafiosa, percepisce il reddito di cittadinanza. Lo ha dichiarato lui stesso oggi durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip. L’inchiesta che lo coinvolge, coordinata dalla dda di Palermo, ieri ha portato in cella otto mafiosi del clan dell’Arenella guidato secondo gli inquirenti proprio da Scotto. Il capomafia, coinvolto nell’indagine sulla strage di Via D’Amelio, era stato scarcerato nel 2016. «Mi hanno chiesto di fare il capo mandamento ma sono pazzi!», diceva Scotto, che secondo gli investigatori della Dia aveva ripreso saldamente in mano la guida della famiglia mafiosa dell’Arenella, una delle più prestigiose del mandamento Resuttana-San Lorenzo». Secondo gli investigatori della Dia Gaetano Scotto «subito dopo la scarcerazione aveva ripreso il controllo e il recupero del suo ruolo e della sua autorità all’interno di cosa nostra. Inoltre ha il pieno il controllo delle attività economiche, organizza e coordina le attività estorsive, mantiene i rapporti con le altre famiglie mafiose e sostiene i parenti degli affiliati detenuti. «Siamo all’epilogo di una attività investigativa che noi riteniamo strategica assieme ai magistrati della Dda. Devo sottolineare che I venti della rivoluzione della rivoluzione francese del 1789 si sono fermati alle soglie dell’Arenella. Perchè - spiega il capo centro Dia, Amoroso - abbiamo registrato questo disperato bisogno di alcuni cittadini dell’Arenella di essere sudditi di un despota a cui vengono spontaneamente destinate parte delle risorse economiche. Gaetano Scotto ottiene dazioni economiche e poichè gliele danno spontaneamente tanto da ritenersi nel giusto». Un ruolo di vertice - quello di Gaetano - di cui si è riappropriato ma che è stato gestito durante la sua detenzione sia dai fratelli Francesco Paolo e Pietro sia da altri fedelissimi. Scotto è stato scarcerato il 21 gennaio 2016 e il giorno del suo rientro l’intero quartiere dell’Arenella lo ha atteso festante: la Dia ha video documentato la festa della borgata in onore di Sant'Antonio da Padova. Per fare passare la vara con il Santo, «aspettavano lui», che poi assieme alla fidanzata è salito sulla barca che ha portato in processione l’effige del Santo. Fonte: Giornale di Sicilia Leggi anche Mafia: arrestato il fratello della vedova Schifani, agente di scorta di Falcone

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