Virus a Napoli. Come preannunciato già nei giorni scorsi, le terapie intensivi degli ospedali partenopei sono piene. In particolare, l’ospedale Cotugno ha finito i posti destinati ai pazienti Covid. A lanciare l’allarme è Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Aziende ospedaliera dei Colli. Una situazione più “critica che a marzo”, spiega.

Di Mauro:

“Stiamo attrezzando altri due reparti – spiega il direttore generale a Napoli Today – Così dovranno fare anche gli altri ospedali e la situazione andrà peggiorando si farà ricorso anche a strutture esterne per i paucisintomatici. Siamo più preoccupati ora che a marzo”. L’ascesa del numero dei contagi in queste settimane comporta inevitabilmente anche un aumento dei ricoveri. Solo nella giornata di ieri si registrano 392 nuovi casi di Covid-19 nella nostra Regione. Vincenzo De Luca prevede un picco ulteriore alla fine del mese.

La differenza principale rispetto a marzo è che allora il Paese era in lockdown. Adesso no.

“Con quelle misure – prosegue Di Mauro – i contagi erano destinati a diminuire. Avevamo portato la regione a contagio 0, poi sono arrivati i rientri dalle ferie, soprattutto da nazioni dove la situazione era ben peggiore. Abbiamo, di fatto, importato il virus nuovamente. Inoltre, l’aumento degli asintomatici rende impossibile tracciare una mappa epidemiologica. Se la siutazione dovesse degenerare saranno necessarie nuove restrizioni”.

Nel frattempo il Governo mette a punto un nuovo piano per il virus

Covid Italia, si richiude: al via il nuovo piano del governo. Si ferma di nuovo tutto. Dopo la Campania, il Lazio e alcune città del Nord, l’obbligo della mascherina sarà esteso quasi sicuramente a tutta l’Italia, ma come ha dichiaro lo stesso premier, solo dopo un confronto con le Regioni.

Secondo il nuovo piano

Ci saranno delle chiusure a scaglioni. Prima di tutto le palestre, poi i cinema e infine i ristornati. Insomma l’Italia si ferma di nuovo e non mancheranno come prevedibile nuove polemiche e nuove problematiche soprattutto economiche.(Fonte: Il Mattino)

Il nuovo Dpcm

In arrivo quindi nei prossimi giorni in vista della proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio. Secondo quanto scrive l’agenzia Adnkronos, che cita fondi di Governo, nel Cdm di lunedì sera potrebbero trovare spazio altre misure per contenere i contagi da coronavirus. Tra le norme, mascherine obbligatorie anche all’aperto in tutta Italia e la possibilità di un invito/richiamo ai governatori delle regioni per attenersi ai numeri già contenuti nel Dpcm in vigore, cioè il limite massimo di 200 spettatori al chiuso e mille all’aperto, in particolare per gli eventi sportivi (incluse le partite di calcio).

Virus, stato d'emergenza: Proroga 31 gennaio

Prende quindi sempre più piede l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza per il Covid-19 fino al 31 gennaio. Ovvero a un anno esatto dalla prima messa in campo della misura in seguito alla pandemia. La proroga al momento scade il 15 ottobre ma il perdurare dell’emergenza ha suggerito agli esperti del Cts di allungare i tempi dello stato di emergenza. Il dossier è finito sul tavolo della riunione dei capi delegazione con il premier Giuseppe Conte tenutasi dopo il Cdm di questa sera. Nel corso della riunione e del precedente Cdm, si apprende ancora, si è parlato anche di come sensibilizzare gli italiani sulla app Immuni. E dal capodelegazione M5S Alfonso Bonafede è stata lanciata un’idea: una maratona tv per invitare gli italiani a scaricare l’applicazione sull’utilità della quale anche il capodelegazione Pd Dario Franceschini avrebbe posto l’accento.

Qualche giorno fa

Conte: “Escludo un nuovo lockdown, l’Italia meglio di altri Paesi”. Conte rassicura gli italiani. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista sul quotidiano ‘La Stampa’, ribadisce quanto detto all’indomani del voto per il referendum sul taglio dei parlamentari e per le elezioni regionali e amministrative. Cioè che non trattandosi di un voto nazionale il risultato non influisce sulla tenuta del governo, né in positivo né in negativo: “Non mi sento di dire che il voto blinda o premia il presidente del Consiglio o il governo. Era un’opinione che avevo già espresso quando alla vigilia del voto si preconizzava una Caporetto alle regionali, quando si azzardavano risultati tennistici. Non ho cambiato idea. Noi saremo giudicati per quanto riusciremo a realizzare nell’interesse degli italiani”, ha affermato. Negando poi che ci siano state richieste di rimpasto dopo la tornata elettorale. “L’asse del governo è sempre stato l’interesse generale, ieri come oggi”, ha aggiunto, “la squadra di governo lavora su temi e strumenti per rilanciare e innovare il Paese, per renderlo più equo e inclusivo”.Leggi anche: De Luca fa un passo in dietro e cambia tutto: nuova ordinanza in Campania, via alcuni divieti e restrizioni  Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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