Priorità

Per l’Italia «la verità sulla morte di Giulio Regeni resta una priorità, non abbiamo smesso di chiedere progressi tangibili alle autorità egiziane per individuare i responsabili. Io stesso nei miei colloqui con il presidente Al Sisi non ho mai smesso di fare pressione perché siano raggiunte trasparenza e verità, anche se ammetto che finora non ho ottenuto grandi risultati». Giuseppe Conte riferisce di fronte alla Commissione della Camera sull’omicidio di Giulio Regeni. «Posso assicurare che non c’è mai stato un mio colloquio con Al Sisi, e sono stati 6 o 7, senza toccare il punto in questione, come del resto ha fatto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ma ritengo che in ogni caso sia utile un partenariato critico con le autorità egiziane» piuttosto che interrompere le relazioni. La deputata del Pd Lia Quartapelle ha fortemente criticato Conte dicendo che sotto il suo governo l’Italia è tornata a vendere armi al regime del Cairo, «è il Paese a cui ne vendiamo di più». Mentre la Lega non era presente in Commissione.

La posizione

Prosegue il premier: «Ho detto ad Al Sisi che i nostri rapporti bilaterali non potranno mai dispiegare il loro potenziale senza arrivare alla verità, per questo la cooperazione giudiziaria fra i due Paesi si è riattivata da poco tempo. Nella telefonata del 7 giugno ho espresso ad Al Sisi la forte aspettativa mia e dell’intero Paese per un’evoluzione nelle indagini». Il presidente egiziano ha sempre offerto «disponibilità sua e del suo sistema a collaborare al caso, anche se attendiamo ancora una dimostrazione tangibile di tale volontà. La nostra azione politica e diplomatica si fonda del resto sul principio che le questioni più delicate possono essere affrontate e superate solo con un dialogo franco e continuo. Mantenere una interlocuzione costante consente di esigere il rispetto dei diritti umani, da grande Paese democratico quale siamo».

Rapporti con Egitto

Per Conte «i nostri rapporti con l’Egitto non compromettono la ricerca della verità ma anzi consentono a noi di ampliare la nostra influenza». In sintesi «la verità sul barbaro assassinio di Regeni resta come obiettivo primario di tutta la nostra diplomazia e rimarremo inflessibili sino a quando non otteremo un risultato concreto». Mentre Conte riferisce alla Camera, dal Cairo fonti del governo hanno ricordato l’impegno egiziano a trovare la verità sull’uccisione del giovane ricercatore friulano attraverso una cooperazione giudiziaria con l’Italia. Il primo luglio con una videoconferenza dovrebbero riprendere i rapporti fra le magistrature dei due Paesi, dopo che per un anno l’Egitto non ha risposto ai risultati delle indagini della Procura di Roma. Ovviamente Conte ha ribadito di essere «preoccupato per la lentezza» delle risposte egiziane e ha rimarcato di «aver sollecitato» una collaborazione più stretta. Conte risponde poi su quanto gli è stato detto direttamente da Al Sisi nella parte secretata dell’audizione. (Corriere della Sera) Leggi anche: Mattarella riceve il premier Conte al Quirinale: ecco cosa è accaduto. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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