I caschi dei poliziotti contro i caschi dei pompieri

Ieri pomeriggio a Parigi le forze dell’ordine e Vigili del fuoco si sono scontrati. Alcuni pompieri si sono dati fuoco e hanno lasciato che per qualche secondo che le fiamme si diffondessero sulle tute ignifughe. Poi si sono sdraiati a terra facendo intervenire i compagni pronti con gli estintori. Altri si sono arrampicati con le fiaccole sul monumento di place de la République e sulla statua di place de la Nation. Altri ancora hanno sfidato i blocchi della polizia e sono stati colpiti dagli idranti e dalle nuove granate GM2L provate contro di loro ieri. Alcune migliaia di Vigili del fuoco hanno sfilato contro la riforma delle pensioni e più in generale per chiedere un migliore trattamento economico, più mezzi e più tutele, specialmente quando devono intervenire nei quartieri difficili e vengono presi di mira dagli abitanti delle banlieue. Una protesta cominciata nel giugno dell’anno scorso, passata attraverso una prima giornata di cortei e incidenti il 15 ottobre, e giunta a conclusione proprio ieri. Mentre i pompieri si facevano manganellare tra République e Nation, negli uffici di place Beauvau il ministro dell’Interno Christophe Castaner ha raggiunto un accordo con i sindacati accogliendo in gran parte le loro richieste.

Il governo si è impegnato ad aumentare «l’indennità fuoco»

Ferma al 19% del salario-base dagli anni Novanta e che dall’estate prossima salirà al 25%. In deroga al «regime universale» del nuovo sistema pensionistico, i pompieri inoltre dovrebbero conservare il meccanismo attuale che consente loro di andare in pensione a 57 anni (invece che a 62).

La manifestazione

A manifestare ieri erano i pompieri professionisti, che sono circa il 16 per cento dei 247 mila Vigili del fuoco francesi. La lotta durata otto mesi ha portato i suoi frutti: il governo, di solito fermo nei confronti delle richieste della piazza, stavolta ha ceduto. Troppo impopolare la repressione di un servizio dello Stato contro l’altro. «Saluto la decisione dei pompieri di porre fine allo sciopero. È attraverso il dialogo, e mai con la violenza, che possiamo progredire insieme», ha commentato il ministro Castaner, che però è molto contestato per la sua gestione dell’ordine pubblico. All’inizio del mese il capo della polizia Éric Morvan, in polemica con il ministro, è andato in pensione anticipata. Verrà sostituito dal prefetto Frédéric Veaux oggi, in una nuova — l’ottava da dicembre — giornata di cortei in tutta la Francia. (Corriere)
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