Non bastano solo i nuovi casi di Coronavirus a mettere in allerta la popolazione, inizia a bruciare anche la terra dei fuochi.

Cielo nero nel casertano, la terra brucia ancora

Già verso fine mese scorso, si erano verificati episodi simili, nei pressi dell'A30 bruciava una discarica di materiale plastico. Ma negli ultimi mesi sono stati vari gli incendi che hanno messo in allerta la popolazione. Il cielo scuro  visibile a Villa Literno, Casal di Principe, Villa di Briano e le formazioni di piccoli e grandi roghi derivanti da materie plastiche fa pensare molto.

Non brucia materiale plastico comune

I roghi, la puzza e il cielo nero nella terra dei fuochi ormai sono all'ordine del giorno, ma il materiale plastico che brucia non è comune. A bruciare sono gli irrigatori usa e getta utilizzati per l'irrigazione agricola.

Il Consigliere Antonio Ucciero, trova una soluzione

Questi irrigatori usa e getta, sono usati soprattutto in agricoltura e in questo periodo per i pomodori. Queste coltivazioni negli ultimi anni si sono diffuse notevolmente nell'agro aversano. Una prima soluzione pratica e veloce, proposta dal  Consigliere, consiste nel far raccogliere queste macchinette da una società la Be.Ma. a titolo gratuito. Per fare ciò servirebbe un'autorizzazione dal Sindaco, ma al momento impegnato in vicende giudiziarie, ha lasciato le redini al vice Valerio Di Fraia.

La terra brucia e bisogna trovare soluzioni alternative

Questo è il periodo più produttivo e non si può aspettare troppo. Gli interventi devono essere immediati. L'opposizione preme per trovare soluzioni alternative e veloci. "Bruciate i rifiuti è da condannare, ma va anche sottolineato che a Villa Literno non c'è nessun servizio che possa agevolare lo smaltimento delle macchinette"

In aperta campagna la terra brucia più facilmente

In un piccolo centro urbano con una vasta periferia, in una campagna immensa è più semplice che ci siano roghi e che la terra possa bruciare più facilmente. Proprio lì, in cui non c'è controllo data la vastità dei terreni negli anni oltre ai materiali plastici che sentiamo ora, sono stati bruciati eternit e materiali speciali. Fonte: Il Mattino

Bomba tossica in Campania, colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. Aria irrespirabile, paura tra i residenti

AFRAGOLA/CASALNUOVO – Si parla ancora di “Terra dei Fuochi”. Puntualmente, ogni estate, il problema si manifesta in tutta la sua gravità. L’ennesimo rogo tossico, questa volta, ha avuto luogo nei pressi dell’Ipercoop, tra Afragola e Casoria. A renderlo noto, la pagina Facebook “Terra nostrum Trentola Ducenta”, che scrive quanto segue: “Poco fa ore 13:25 di sabato 8 agosto 2020 tra #Afragola e #Casalnuovo nei pressi IperCoop, partita ennesima bomba tossica??????. Colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza, aria irrespirabile, puzza nauseabonda di plastica e gomma bruciata e gente barricata in casa nonostante il caldo. #Beirut ci fa un baffo, in #Terradeifuochi bombe tossiche h24, armi chimiche di distruzione di massa fatte bruciare sulla popolazione inerme. Chi dice che ‘la Terra dei fuochi è un problema inesistente”, chi dice che ‘i roghi tossici sono drasticamente diminuiti”, i criminali e i delinquenti dei roghi tossici ringraziano e continuano a “lavorare” indisturbati. Questa sera gioca il Napoli e il rischio roghi tossici è molto elevato. È risaputo che i criminali approfittano della distrazione generale per mettere a ferro e fuoco il territorio, bruciando le discariche illegali. Chiediamo alle autorità l’intensificazione del controllo del territorio”. Fonte: Il Meridiano News Succedeva il 6 agosto. Bomba ecologica in Campania, a fuoco tonnellate di plastica e rifiuti. Aria irrespirabile, scatta l’allerta Grosso incendio in corso in questo momento tra le campagne al confine di Poggiomarino e Boscoreale. A finire in fiamme i grossi cumuli di rifiuti abbandonati nel tempo nella zona che segna la divisione delle due città. Un luogo a pochi passi dai campi coltivati. La nube di fumo nero e denso è enorme, ed è visibili a chilometri di distanza, mentre l’odore acre della plastica bruciata si avverte già a centinaia di metri. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco allertati dalla popolazione, che davanti ai loro occhi hanno visto prima le fiamme e poi il fumo sollevarsi prepotente. Torna quindi l’allarme diossina nell’area vesuviana, dove l’allerta ambientale è già fin troppo importante. Una vera e propria Terra dei Fuochi ulteriormente aggravata da questo incendio che sta sprigionando altre sostanze tossiche nell’aria. Fonte: Il Fatto Vesuviano Incendio nel porto di Napoli in Campania, colonna di fumo nero copre la città (articolo del 10 luglio ) Un incendio è divampato nella zona Est di Napoli con un’intensa colonna di fumo nero che sale dal porto del capoluogo campano. Come riportato da News 24, una nuvola particolarmente intensa tanto da essere visibile da diverse aree della città. L’origine dell’incendio non è ancora chiara così come non si hanno notizie precise sulla zona in cui è divampato. Le ipotesi, osservando il tipo di fumo, è che a prendere fuoco possa essere del materiale plastico. Sul posto si sono immediatamente recati i vigili del fuoco che stanno cercando di domare le fiamme e mettere in sicurezza la zona. Al momento non si segnalano danni a persone. Leggi anche Campania. Il virus non frena la Terra dei Fuochi: enorme rogo a Giugliano Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo            
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