Stato d'emergenza, mascherine e distanziamento. Dpcm e proroga dello stato d'emergenza da parte del governo Conte: ecco la road map dell'esecutivo alle prese con il coronavirus. Martedì in Senato il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà il nuovo decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm) che durerà fino al 31 luglio. Si tratta dunque di estendere le norme della fase 3, entrate in vigore lo scorso 15 giugno e scadono appunto il 14 luglio.

Uso delle mascherine obbligatorio

Tra queste le più importanti sono: i soggetti con febbre superiore ai 37,5 gradi devono rimanere a casa, devono essere rispettati i protocolli che prevedono il distanziamento nei locali pubblici e la sanificazione, l'uso delle mascherine obbligatorio sui mezzi pubblici. Speranza illustrerà dunque il Dpcm e poi ci sarà un voto del Senato - una risoluzione - su questo provvedimento. Che, lo ripetiamo, scade il 31 luglio. La risoluzione sarà di maggioranza, quindi di M5S-Pd-Iv-Leu. Poi, entro la fine del mese, il consiglio dei ministri provvederà a prolungare con una delibera lo stato d'emergenza fino al 31 dicembre del 2020. E sarà proprio Conte a illustrare questa iniziativa alle Camere. A cui seguirà un altro voto, un'altra risoluzione. Sempre di maggioranza a cui, c'è da scommetterci, sarà contrapposta anche una dell'opposizione. Nel Dpcm che illustrerà ci sarà un nodo da sciogliere: dalle discoteche che sono chiusi fino al 14 luglio fino dalla quarentena per i voli provenienti dai 14 Paesi raccomandati dalla commissione europea e poi lo stop ai voli diretti a rischio per problemi epidemiologici 13 Paesi. “Vorrei sapere i nomi”. Al professor Giulio Tarro non torna proprio la decisione del premier di Giuseppe Conte, già annunciata, di voler prorogare lo stato d’emergenza da coronavirus  di altri 6 mesi. Il premier si auto-assegnerebbe pieni poteri fino al 31 dicembre 2020, di fatto quasi un anno intero di procedure democratiche sospese. Mai accaduto, se non in tempo di guerra. E se nel pieno  della guerra vera, quella sanitaria, nessuno, neanche nell’opposizione di centrodestra, si è scandalizzato per l’accentramento dei poteri a Palazzo Chigi. Già verso la fine della Fase 1 la protesta ha iniziato a sollevarsi da più parti della comunità politica, ma pure della società civile e della comunità scientifica.

Le parole di Tarro

Tarro, “da virologo”, su Twitter chiede i “nomi e cognomi degli esperti che hanno consigliato a Conte di prolungare uno stato di emergenza epidemiologica che non esiste, che è solo una invenzione a scopi politici”. La tesi è forte, condivisa però da molti esponenti anche di primo piano come Vittorio Sgarbi, Paolo Becchi, Alessandro Meluzzi e Carlo Taormina. Una risposta al professore sarebbe già arrivata tramite retroscena del Giornale, secondo cui sarebbero stati tenuti all’oscuro della decisione di Conte anche i membri del Comitato tecnico scientifico. Un “golpetto” anche ai danni del governo-ombra. Fonte: Leggo Leggi anche Coronavirus, altri 10 positivi in un macello. Scattano le restrizioni Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Ilaria Capua: "Il virus non ha le ali, la seconda ondata la facciamo noi"