Nuova stretta anti-coronavirus del governatore della regione del Veneto, Luca Zaia: se vi è uscita dall'isolamento fiduciario, la sanzione in Veneto è di 1.000 euro. A prevederlo è la nuova ordinanza regionale presentata dal presidente. Se la violazione riguarda il posto di lavoro, il datore di lavoro dovrà pagare 1.000 euro per ciascun dipendente dell'azienda.

Le nuove disposizioni

In Veneto l'azienda Ulss ha l'obbligo di denuncia e di comunicazione al sindaco, al Prefetto e alla polizia dei soggetti obbligati all'isolamento fiduciario, per eventuali controlli e misure cautelari. «Chiedo che a livello nazionale si possa portare al penale la violazione dell'isolamento fiduciario anche del negativo».

E ancora aggiunge Zaia:

«Mi aspetto che sul ricovero coatto si provveda a trovare la modalità con un decreto, in maniera che i sanitari decidano se provvedere all'isolamento fiduciario in casa o meno» «Il Tso - ha sottolineato Zaia - non si fa solo per le malattie psichiatriche, lo si fa anche per epidemie o altre attività». «Ho sentito il ministro Speranza venerdì e sabato scorsi.

Zaia ha aggiunto:

«A noi interessa che il virus non si diffonda, e non è una questione di razzismo. Siccome il Veneto si è sempre dimostrato all'avanguardia, la nuova ordinanza è semplice da un lato perché comprensibile a chiunque ma, dall'altro, anche complicata perché bisognerà lavorare di più per limitare in più possibile i contagi». «Un'ordinanza che prevede l'obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni per le persone entrate in contatto con cittadini positivi al tampone che tornano o arrivano da Paesi extra Schengen. Un isolamento previsto anche per le persone che rientrando in Veneto dall'estero, dai paesi "non sicuri" risulteranno avere una temperatura superiore a 37.5 gradi e difficoltà respiratorie. Le Ulss poi potranno disporre l'isolamento in strutture alberghiere o extra-ospedaliere nel caso in cui il soggetto positivo viva con i familiari in uno spazio ristretto».

Le novità

«Le novità più importanti riguardano i lavoratori delle aziende - ha spiegato Zaia - ci sarà l'obbligo di un doppio test del tampone per tutti i lavoratori che rientrano in Veneto dai Paesi esteri che non fanno parte della lista dei 36 Stati stabilita dalla Regione, in pratica dai paesi extra Ue. Inoltre, i lavoratori (e le badanti in primis) dovranno sottoporsi a un secondo tampone di accertamento, anche se il primo è risultato risultato negativo», ha spiegato. «I cittadini non lavoratori che arriveranno in Veneto da un Paese non compreso nella lista dei 36 stati considerati non a rischi,o dovranno invece passare due settimane in isolamento obbligatorio. Le Ulss dovranno comunicare obbligatoriamente quali sono le persone in isolamento ai sindaci dei vari Comuni di residenza e alle Prefetture».

Il ricovero ospedaliero

«Chi rifiuterà il ricovero ospedaliero dopo essere risultato positivo al test e come richiesto dai sanitari sarà denunciato immediatamente all'autorità giudiziaria, ma l'ordinanza prevede anche una sanzione di mille euro anche per i lavoratori dell'azienda che si rifiuteranno di sottoporsi al tampone. Sanzioni previste anche per le aziende che non segnaleranno all'Ulss di competenza di avere dipendenti da sottoporre ai test perchè rientrati dall'estero. (IlMattino) Leggi anche: Covid, Avellino come Mondragone: nuovo focolaio, positivo anche un bimbo di 5 anni Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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