Alessandro Baricco, noto scrittore italiano, ha recentemente raccontato la sua toccante esperienza durante un'intervista a "Che tempo che fa" condotta da Fabio Fazio su Nove. Dopo un'estate intera trascorsa in ospedale presso il San Raffaele, Baricco ha affrontato una dura lotta contro la leucemia mielomonocitica. Ora, nonostante le sfide, il noto autore si è detto "bene" e ha rivelato di aver temuto di non farcela. "Ci sono ancora tante cose da recuperare", ha ammesso, ma ha anche sottolineato di aver ripreso in mano la propria vita.

Il coraggio di Baricco è emerso ancora di più quando ha rivelato la sua recente unione con la pianista veneta Gloria Campaner. Dopo quattro anni di amore e progetti condivisi, i due hanno celebrato il loro matrimonio un mese e mezzo fa a Moncalieri in una cerimonia intimissima.

Durante l'intervista, Baricco ha condiviso alcuni dettagli della sua difficile esperienza in ospedale, sottolineando la fatica di recuperare ogni piccolo pezzo di sé dopo un lungo periodo di debolezza. Ha descritto momenti in cui la semplice azione di lavarsi i denti era un gesto impegnativo, ma ha sottolineato la sua determinazione nel superare ogni ostacolo. "È un grosso cammino che non è finito, ci sono ancora tante cose da recuperare. Il salto con l’asta non lo faccio. C’è una lentezza implacabile, ma è lentezza", ha affermato.

Sulla scelta di rendere pubblica la sua malattia, Baricco ha spiegato che è stata anche una necessità pratica. "Cominci a scomparire, ti arrivano inviti e la gente inizia a chiedersi come mai sei diventato così stronzo che non vai nemmeno al tuo liceo a parlare. E allora a un certo punto lo devi dire che non stai bene, che hai preso questa via e lo devono capire", ha dichiarato. Ha rivelato di essersi sorpreso dall'affetto che ha ricevuto, affermando: "Un tempo non c’erano i social e ora è un sistema per farlo".

Tuttavia, Baricco ha esposto le sue riserve riguardo alla recente tendenza di rendere le malattie dei personaggi famosi una sorta di spettacolo mediatico. "Ognuno davanti a quei momenti della vita così difficili fa quel che cavolo gli pare. Però è scattato un giro un po’ virtuoso e vizioso", ha commentato. Ha espresso preoccupazione che questa tendenza possa generare un effetto paura e ha sottolineato l'importanza di non generalizzare le malattie gravi come esperienze comuni. "Non dobbiamo pensare che la malattia grave sia l’esperienza degli umani, non è così", ha concluso con saggezza.

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