Eboli, Francesco Pio D'Amaro sbranato dai cani
Eboli, Francesco Pio D'Amaro sbranato dai cani

Eboli è sconvolta dall'orrore di una tragedia che ha strappato via un pezzo di cuore della comunità: il piccolo Francesco Pio D’Amaro, solo 15 mesi, è stato vittima di un attacco feroce da parte di due pitbull, scatenando un'ondata di dolore e incredulità tra i residenti. 

In mezzo a questo scenario di tristezza, emergono dettagli inquietanti che gettano luce sulla pericolosità dei cani e sulla catena di eventi che hanno portato a questa terribile perdita.

La terribile storia dei cani

I pitbull coinvolti nell'attacco hanno già mostrato segni di aggressività in passato: a gennaio, avevano aggredito il padre del bambino, ferendolo gravemente. 

Questo episodio solleva interrogativi sulla sicurezza dei cani e sulla responsabilità dei loro proprietari. Nonostante ciò, i cani erano lasciati liberi nel giardino, senza museruola, nonostante la presenza di un bambino in casa. 

La scoperta che i cani non appartenevano alla famiglia della vittima, ma alla vicina di casa, aggiunge ulteriori complicazioni alla vicenda.

Il dolore della famiglia di Francesco Pio
Il dolore della famiglia di Francesco Pio

Il momento dell'attacco

Secondo i resoconti delle testimonianze, i pitbull erano solitamente legati, ma questa volta erano liberi nel giardino. Si suppone che i cani abbiano attaccato il bambino perché non lo conoscevano, creando una situazione di panico e terrore. 

Lo zio del bambino è stato subito attaccato non appena è uscito dalla casa dei vicini con il piccolo Francesco Pio in braccio. Nonostante i suoi sforzi eroici, i cani hanno sbranato il bambino, portando alla sua tragica morte.

Il sopraggiungere del dolore

L'intera comunità è immersa nel dolore e nell'incredulità per la perdita di questo prezioso bambino. 

La sua morte ha scosso le fondamenta di Eboli, portando ad un'esigenza di risposte e di giustizia. Mentre la famiglia cerca di elaborare il dolore insopportabile, i residenti si uniscono nel lutto e nell'indignazione, chiedendo che eventi così tragici non si ripetano mai più.

In attesa dell'esame autoptico sulla salma del bambino e dell'inchiesta della Procura di Salerno, la comunità di Eboli rimane unita nel ricordo di Francesco Pio D’Amaro, un bambino che ha lasciato un vuoto immenso nei cuori di tutti coloro che lo conoscevano. 

Mentre ci si interroga sulle norme di sicurezza dei cani e sulla responsabilità dei loro proprietari, la speranza è che la giustizia sia fatta e che Francesco possa riposare in pace, sapendo che non sarà mai dimenticato.

Il racconto del nonno

Il nonno, Francesco Santoro, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano la Repubblica. Lui è stato un testimone oculare. Rientrando dal lavoro è rimasto fuori al cancello chiuso a chiave, ma ha assistito alla terribile scena.

Mio figlio - ha detto - quello che aveva il bambino in braccio, quando ha visto i cani agitati, ha alzato il piccolo per sottrarlo ai pitbull, ma uno di loro ha tirato la coperta del bambino e mio figlio è caduto ed è caduta anche mia figlia che si è ferita a una gamba.

 

 

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