I gatti neri allevati, barbaramente uccisi e bolliti fino a trasformarli in una poltiglia medicinale. Questa, secondo la denuncia delle associazioni animaliste, No to Dog Meat in testa, l'ultima crudele follia che, stavolta, arriva dal Vietnam. Tutto sarebbe nato, stando a quanto dichiarato al New York Post Julia de Cadenet, tra i fondatori di No to Dog Meat China, l'organizzazione non governativa che si occupa di salvaguardia animale, quando, a seguito dell'emergenza Covid-19, alcune fake news che prima avevano indicato i gatti quali possibile fonte di contagio, poi li avevano trasformati in un possibile rimedio. Così, nel giro di pochi giorni, per quel gatto che, soltanto fino a poche settimane prima era soltanto apprezzato in cucina, possibimente in padella, la questione sarebbe divenuta ancora più tragica. Preso di mira da allevatori e guaritori senza scrupoli infatti, la caccia al gatto che guarisce dal coronavirus sarebbe partita. E, come illustrato dalle immagini diffuse da New York Post e South West News Service, sarebbe stata terribile soprattutto per i gatti neri, ritenuti un vero toccasana contro la dilagante epidemia. No, per tenere lontano il virus, non sarebbe bastato tenerli in casa però. Bisognava semplicemente ucciderli e bollirli fino a che non si fossero ridotti in una specie di macabra poltiglia che, diluita e opportunamente filtrata, sarebbe stata pronta da bere. Pressochè assenti le controindicazioni ad eccezione di colore, sapore e odore non proprio invitanti, l'intruglio sarebbe stato consigliato anche ai bambini. Perchè si sa, quando c'è di mezzo la salute.. Fonte: Il Messaggero Leggi anche ​Coronavirus, Oms: "Sulle superfici solo ore. Nessuna prova che cani e gatti lo trasmettano. Mascherine da sole non bastano" Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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