Nuova ordinanza in arrivo per la Campania, Speranza pronto a firmare. Almeno otto le Regioni pronte a cambiare colore.

Ordinanza - Il ministro della Salute Roberto Speranza

Firmerà l'ordinanza che porterà in zona arancione e rossa almeno cinque regioni italiane (ma quelle a rischio sono dieci) e che entrerà in vigore a partire da lunedì 8 marzo. Ma intanto il governo, sulla scorta della ripresa dei contagi e della Terza Ondata dell'epidemia di coronavirus ormai cominciata, si prepara anche a varare nuove restrizioni entro 15 giorni nel caso che i numeri continuassero a peggiorare. Nel mirino ci sono Pasqua e Pasquetta: per le feste il governo potrebbe varare la zona rossa in tutta Italia.

L'ordinanza di Speranza oggi:

Le otto regioni verso la zona rossa e arancione e le ipotesi del coprifuoco anticipato e dello stop alle visite agli amici L'ordinanza di Speranza oggi dovrebbe stringere le misure sulla Lombardia, che ha proclamato dalla mezzanotte di oggi la zona arancione scuro e nel frattempo ha registrato 5mila tamponi positivi in 24 ore: per la regione amministrata da Attilio Fontana si profila la zona rossa.

Ordinanza Speranza - Ma in bilico ci sono

Campania, Emilia-Romagna e Abruzzo, che potrebbero diventare rosse e andare così ad aggiungersi a Basilicata e Molise. Verso la zona arancione vanno Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto mentre in bilico c'è il Lazio. Nelle Marche intanto diventa zona rossa Macerata dopo Ancona. Attualmente, In base alle ordinanze del Ministro della Salute del 27 febbraio 2021, sono attualmente ricomprese: in zona bianca: Sardegna; gialla: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto; in zona arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria; in zona rossa: Basilicata, Molise. Il bollettino della Protezione Civile di ieri ha contato quasi 23mila casi dopo i 20mila di mercoledì ma con meno tamponi e quindi un indice di positività in crescita dal 5,8 al 6,73%. Secondo la Fondazione Gimbe il ritmo di crescita dei casi ha raggiunto il 30% settimanale. Secondo Repubblica invece l'ordinanza di Speranza oggi potrebbe mandare Campania e Abruzzo a raggiungere in rosso Basilicata e Molise e tingere quasi interamente d’arancione il nord Italia con Veneto e Friuli-Venezia Giulia che si aggiungono a Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna (che quindi rimarrebbe arancione) e Toscana. In zona gialla al nord rimarrebbero soltanto Valle d’Aosta e Liguria. Anche secondo Repubblica dovrebbe resistere in giallo il Lazio, con Rt appena sotto 1, mentre al sud rischiano il passaggio in arancione Puglia e Calabria. In giallo anche la Sicilia mentre la zona bianca è confermata per la Sardegna.

Ordinanza Campania

Il Messaggero scrive che la Campania va verso la zona rossa ma rischiano anche Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Trento e Bolzano mentre i numeri sono in peggioramento anche in Molise e Basilicata. In bilico Piemonte, Toscana, Puglia, Abruzzo e Umbria mentre vanno un po' meglio Veneto, Lazio, Calabria e Valle d'Aosta oltre alla Sardegna zona bianca.

Il coprifuoco anticipato alle 20 e il divieto di visita a parenti e amici

"Il Piemonte non dovrebbe passare in fascia rossa con il monitoraggio di domani (oggi per chi legge, ndr.) perché il nostro Rt è a 1,15, sotto la soglia dell’1,25 che fa scattare le misure più drastiche. Ma da lunedì chiudiamo in tutta la regione le scuole dalla seconda media compresa in su", dice invece a La Stampa l’assessore piemontese alla Sanità Luigi Icardi. Ma il quotidiano aggiunge che se il Piemonte resta (in teoria) arancione, in rosso potrebbe finire l’Emilia Romagna, dove Stefano Bonaccini sembra intenzionato a giocare d’anticipo dichiarando il lockdown senza aspettare che i dati del report dell’Iss di oggi.

Il nuovo piano

Sul tavolo del governo però c'è anche un piano che prevede una stretta che potrebbe essere varata entro 15 giorni se i numeri dell'emergenza dovessero continuare il peggioramento di queste settimane. Con i 232 nuovi ingressi segnalati ieri, a preoccupare è l'occupazione delle terapie intensive in tutta Italia: in totale siamo a 2475, pericolosamente vicini alla soglia delle tremila che alla fine del 2020 poteva far scattare il lockdown e sono nove attualmente le regioni in cui sono al di sopra del limite. Per questo, scrive oggi il Corriere della Sera, vengono esplorate tutte le ipotesi per limitare al massimo gli spostamenti tra le persone. Tra queste c'è quella di ampliare le ordinanze sulle zone rosse locali ai comuni limitrofi. Il tutto per potenziare al massimo la capacità di circoscrivere la circolazione dell'epidemia.

Il Coprifuoco

Ma soprattutto circola l'ipotesi di anticipare il coprifuoco alle ore 20 invece che alle 22 in tutta Italia. La possibilità è stata discussa mentre si parlava del primo Dpcm del presidente del Consiglio Mario Draghi. Poi firmato il 2 marzo e in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile. Poi è stata scartata ma è rimasta sul tavolo in attesa di comprendere come evolveranno la curva dei contagi e quella dei ricoveri. Un'altra idea è quella di limitare gli spostamenti non necessari per motivi di salute, lavoro o estrema necessità e urgenza. Qui nel mirino c'è la famosa deroga per le visite a parenti e amici una volta al giorno rispettando il coprifuoco. È già stata vietata in zona rossa e alcune ordinanze regionali con il passaggio all’arancione scuro - come quella entrata in vigore in Lombardia - hanno già previsto la stessa restrizione. A questo punto, conclude il quotidiano, non è escluso che si possa decidere di uniformare le misure in tutta Italia ad esclusione delle zone gialle. Il Messaggero aggiunge che il governo ragiona anche attorno all'ipotesi di blindare la Pasqua estendendo la zona rossa alle festività come è successo a Natale con l'esecutivo Conte.

Silvio Brusaferro dell'Istituto Superiore di Sanità

Ha suggerito l'ipotesi di rafforzare la zona gialla con il coprifuoco alle 20 ma la decisione è stata rinviata per i timori dell'impatto che avrebbe sulle attività commerciali: dovrebbero chiudere alle 19.

Per Pasqua e Pasquetta

Invece l'idea è di fare come ha fatto il governo Conte Bis a Natale: dichiarare una zona rossa in tutta Italia nei giorni di festa e mitigare di poco le restrizioni nei pre-festivi. In questo caso si profila anche un addio a cinema e teatri aperti il 27 marzo.

L'ipotesi di tutta l'Italia in zona rossa a Pasqua e Pasquetta e per le festività

In Piemonte la giunta guidata da Alberto Cirio ha appena firmato un'ordinanza che mette Crescentino, comune in provincia di Vercelli, in zona rossa da oggi alle 19.00 fino al 19 marzo.

La decisione

E' scattata a scopo precauzionale alla luce di una crescita repentina dei casi nell'ultima settimana rispetto alle tre precedenti (dei 101 casi degli ultimi 28 giorni, 71 sono dell'ultima settimana). Crescentino si aggiunge agli altri 22 comuni in zona rossa in Piemonte, anche qui sarà potenziato il tracciamento con i tamponi e la messa in priorità per la vaccinazione degli anziani over 80 domiciliati in zona rossa. Ma non è l'unica misura presa dalla giunta regionale. Infatti, per i comuni di Verolengo, Brandizzo e Verrua Savoia (tutti e tre in provincia di Torino) scatta il potenziamento dell'attività di sorveglianza epidemiologica, del contact tracing: nel comune di Verrua Savoia è stato trovato un caso di variante inglese. Leggi anche: Coprifuoco, “tutti a casa dalle venti”. Speranza spegne prima l’Italia Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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