Nuovo Dpcm, Conte ha deciso: c'è l'accordo. Coprifuoco alle 21, chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, stretta nella circolazione fra le Regioni, scuole in didattica a distanza fin dalla seconda media, musei chiusi. Stretta che si traduttà in un nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte illustrerà oggi alle Camere (alle 12 a Montecitorio e alle 17 in Senato) e che dovrebbe valere fino al 4 di dicembre.

In particolare sul coprifuoco nazionale alle 21

Ci sarebbe l'accordo dei capidelegazione di maggioranza, che hanno nuovamente incontrato stamattina il premier dopo il lungo vertice di ieri sera. La complessità delle decisioni e le distanze tra governo e Regioni potrebbe far slittare il varo del decreto a domani. Il dibattito più acceso è quello con i governatori, che chiedono di varare uno schema valido a livello nazionale, mentre il governo preferirebbe chiusure differenziate in base alla situazione del contagio.

Cosa prevede

Coprifuoco, stop spostamenti fra Regioni e limitazioni per gli over70. La discussione tra governo e Regioni si basa sulla “durezza” delle misure da prendere e in particolare sull’eventuale coprifuoco da far scattare. Il ventaglio va da uno stop alle attività commerciali alla proposta più hard di alcuni governatori, come Michele Emiliano e Stefano Bonaccini, di vietare la circolazione tout court. Sul tavolo, anche un freno agli spostamenti fra le Regioni, la chiusura dei centri commerciali nei weekend e limitazioni per le persone che hanno più di 70 anni, le più esposte al contagio.

Lockdown nazionale o chiusure localizzate

Le Regioni vorrebbero che venissero stabilite restrizioni di carattere nazionale, anche nel caso in cui si dovesse optare per un nuovo lockdown generale. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è invece orientato su provvedimenti calibrati in base alla diffusione del Covid, con zone rosse e didattica a distanza. Un’ipotesi allo studio del governo è quella di prevedere, nel nuovo Dpcm, alcune limitazioni da far scattare al superamento territoriale di un certo livello di contagi. “Lavoriamo insieme alle Regioni – è il ragionamento nel governo – ma non possono sottrarsi alle evidenze scientifiche”. Una riflessione che la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha fatto fuori dai denti: “A indici di rischio differenti devono corrispondere misure diverse. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.

Chiusura di bar, ristornati e musei

Nelle aree individuate come più a rischio il governo vorrebbe far scattare misure molto più stringenti. Dalla chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo. Al coprifuoco alle 18, con chiusura delle attività commerciali e per la cura alla persona, salvo farmacie, parafarmacie e alimentari, passando dalla chiusura di musei e distributori automatici.

L’ipotesi di un coprifuoco in tutta Italia alle 21

Proprio sul coprifuoco si starebbe lavorando a un’ipotesi alternativa che sembrerebbe trovare il favore delle Regioni, ovvero quella di un coprifuoco generalizzato in tutta Italia alle 21. L’ipotesi troverebbe il sostegno del Cts che spingerebbe però per anticiparlo alle 18.

Estensione della dad anche alle medie

Nelle “zone rosse”, individuate sulla base dell’indice dei contagi, si starebbe pensando inoltre ad estendere la didattica a distanza anche alla seconda e terza media, con obbligo di mascherina sempre per le lezioni in presenza, cioè alle elementari e in prima media. (Tgcom24) Leggi anche: De Luca alza la voce e avverte: "Fermi tutti, si chiude solo se lo fa Conte” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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