Sara' l'esame autoptico a fare luce sulle cause della morte di una neonata partorita ieri, prematuramente, in un'abitazione del centro di Napoli da una donna affetta da Covid-19. Una morte che, secondo il papa' della bimba, si poteva evitare se i soccorsi fossero stati piu' celeri. La tragedia si e' verificata nelle prime ore del mattino, in appartamento del borgo di Sant'Antonio, nel centro del capoluogo.

Napoli, la storia

Una nascita improvvisa e complicata, avvenuta dopo solo sei mesi di gestazione. Secondo Mario Conson, il papa' della piccola, che ha rilasciato sommarie informazioni alla Polizia accorsa su sua richiesta, la bimba respirava quando e' nata. Sempre a suo dire, sarebbe sopravvissuta se l'ambulanza che aveva chiamato non avesse impiegato mezz'ora per arrivare a destinazione. Preso dallo sconforto, Mario, in sella al suo scooter, avrebbe addirittura cercato inutilmente un'ambulanza in strada. Conson, che e' difeso dagli avvocati Angelo Marino e Marcello Severino, ha riferito anche che il mezzo del 118 arrivato a casa era sprovvisto delle opportune attrezzature, come l'incubatrice. Quindi non era adatto a quella tipologia di soccorso.

Le parole del direttore del 118

Questo malgrado all'operatore avesse spiegato che stava chiedendo aiuto per la compagna, Maria Pappagallo che aveva appena partorito, e per sua figlia, nata prematura. Alle sue parole ha replicato Giuseppe Galano, direttore del 118: "Capisco che a un papa' sconvolto dal dolore mezz'ora di attesa sembri un tempo infinito - ha dichiarato. Ma bisogna considerare innanzitutto che 6-7 minuti passano per consentire agli operatori di vestirsi in maniera adeguata prima di entrare in contatto con una persona positiva...". Gli investigatori stanno cercando di verificare, tra l'altro, come mai operatori impegnati in un'emergenza epidemiologica non fossero gia' pronti con tute protettive, mascherine, visiere e quant'altro garantisce la salute di chi lavora a contatto con persone contagiate. "Ogni ambulanza - ha detto ancora Galano - e' dotata del necessario per ogni genere di intervento, parto incluso". "Una nascita al sesto mese di gravidanza - ha voluto sottolineare Galano - e' gia' un fattore di rischio... a questo si aggiunga l'incognita Covid... dopo il sesto mese nel feto si completa dei polmoni". In riferimento alla possibilita' di poter rianimare la piccola, Galano ha infine spiegato che, in un neonato, le manovre sono particolarmente semplici: "basta un dito sullo sterno... i colleghi hanno fatto tutto il possibile", ha concluso. Ad aprire il fascicolo, sequestrare la documentazione e disporre l'autopsia sono stati i sostituti procuratori della sezione "Lavoro e Colpe Professionali". Coordinata dal procuratore aggiunto Simone Di Monte. Gli stessi magistrati che stanno indagando sui decessi dei pazienti affetti da Covid avvenuti nell'ospedale Cardarelli.

Il ricovero

Maria Pappagallo e' ora ricoverata nel reparto di ginecologia del Policlinico. La struttura ospita anche un reparto specifico per le donne in attesa affette da Sars-Cov-2. L'ambulanza che ce l'ha portata, con la piccola esanime tra le braccia, racconta ancora Conson che l'ha seguita sullo scooter, una volta in ospedale e' stata costretta a fare tre tappe prima di consegnare mamma e figlia nelle mani dei sanitari. Leggi anche Incubo allerta meteo Campania, a Napoli scattano chiusure. La decisione del sindaco Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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