Carlo La Verde, chi era il 23enne ucciso dal padre Natale per errore
Gli studi alla facoltà di Economia e la passione per il padel: il paese è sconvolto

Una tragedia assurda, consumata in pochi istanti durante una festa di compleanno in una villa a San Gregorio di Catania. Carlo La Verde, 23 anni, è morto per errore sotto i colpi di pistola esplosi dal padre Natale, 62 anni, che intendeva sedare una rissa scoppiata tra alcuni invitati e giovani imbucati. La comunità è sotto choc: «Una famiglia perbene, un dolore troppo grande», commenta il sindaco Sebastiano Sgroi.
Un giovane brillante con una vita davanti
Carlo era uno studente iscritto alla facoltà di Economia e impresa dell’Università di Catania. Appassionato di sport, in particolare di padel, aveva già prenotato un campo per la giornata successiva. Amava viaggiare, conoscere nuove culture e condivideva la sua vita con entusiasmo e semplicità. I suoi amici lo descrivono come un ragazzo «perbene e pulito», un giovane educato e rispettoso, ben voluto da tutti.
La dinamica della tragedia: le pistole ereditate e l'intervento fatale
Secondo le prime ricostruzioni, tutto è iniziato quando, nel corso della festa, alcuni giovani non invitati si sono introdotti nella villa, di proprietà del nonno di Carlo, un appassionato cacciatore che custodiva legalmente alcune armi da fuoco nella struttura. Ne sarebbe nata una lite degenerata velocemente. Natale La Verde, spaventato dalla piega che stavano prendendo gli eventi, ha impugnato una rivoltella .357 Magnum ed esploso alcuni colpi in aria nel tentativo di calmare gli animi.
Quando Carlo, che si trovava all'interno della villa, ha visto la scena, è intervenuto con alcuni amici per cercare di fermare il padre e disarmarlo. Durante la concitazione, è scoppiata una colluttazione, e sono partiti due ulteriori colpi. Uno di questi ha colpito Carlo all’addome, ferendolo mortalmente; un altro ha raggiunto un 31enne a una gamba.
Il disperato tentativo di salvarlo
Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorritori del 118, per Carlo non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno tentato ogni manovra possibile per rianimarlo, ma la ferita si è rivelata fatale. I carabinieri della compagnia di Gravina di Catania hanno immediatamente arrestato Natale La Verde con l'accusa di omicidio volontario. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Rocco Liguori e dirette dal procuratore aggiunto Fabio Scavone, sono ancora in corso per chiarire nel dettaglio la dinamica e le responsabilità.
Ambulanza danneggiata e soccorritori aggrediti
Durante le fasi concitate del soccorso, alcuni giovani presenti hanno aggredito verbalmente gli operatori del 118 e persino danneggiato una delle due ambulanze. I sanitari, ostacolati nelle operazioni di salvataggio, hanno chiarito: «Ci accusate di un ritardo inesistente, ma ci state impedendo di prestare aiuto». Il presidente della Seus 118, Riccardo Castro, ha denunciato l’accaduto parlando di «ennesimo episodio di violenza contro chi lavora per salvare vite». Per protesta, Coes Sicilia ha annunciato uno sciopero simbolico di tre ore il 1° maggio, con l'affissione di un adesivo di protesta su tutti i mezzi, ma senza interrompere il servizio.
Un’intera comunità in lutto
La notizia ha scosso profondamente la cittadina di San Gregorio di Catania. Carlo La Verde era conosciuto e stimato, e il padre Natale è un imprenditore noto nella zona. Il sindaco Sgroi ha parlato di «un dolore che ci ha lasciati senza parole», definendo la famiglia coinvolta come «nota e perbene».
In un momento che doveva essere di festa, la vita di un giovane promettente è stata spezzata in maniera tragica e assurda, lasciando un vuoto incolmabile tra familiari, amici e l’intera comunità.