Strage di Monreale, il drammatico racconto su TikTok: «Salvo mi è morto tra le braccia»
Un audio pubblicato sul social cinese da un giovane testimone della strage avvenuta nella notte tra sabato e domenica a Monreale svela i dettagli dell’omicidio di Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo

La notte tra sabato 27 e domenica 28 aprile 2025 si è trasformata in un incubo a Monreale, dove una lite scoppiata per futili motivi è degenerata in una sanguinosa sparatoria. A perdere la vita sono stati tre giovani: Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo. Nelle ore successive alla strage, su TikTok è emerso un audio sconvolgente, in cui un ragazzo, parlando con un amico, racconta in prima persona quanto accaduto. Il file audio è ora agli atti dell’indagine coordinata dalla Procura di Palermo e ritenuto attendibile dagli inquirenti.
L'inizio del litigio: lo scooter, il rimprovero e la tensione crescente
Secondo il racconto audio, tutto sarebbe iniziato da una manovra azzardata: un giovane a bordo di uno scooter avrebbe tagliato la strada a Salvatore Turdo, rischiando di investirlo. Turdo, definito nel messaggio vocale come una “testa calda”, avrebbe reagito con tono deciso: «Attento che ci sono anche i bambini». Lo scooterista, indicato come Salvatore Calvaruso, 19 anni, oggi in stato di fermo per triplice omicidio, avrebbe risposto provocatoriamente: «Tu chi mi***ia sei?».
Il colpo di casco e la rissa: volti insanguinati e la fuga
Nonostante un tentativo iniziale di sedare gli animi da parte di Andrea Miceli, cugino di Turdo, la situazione è degenerata. Secondo il testimone, mentre uno dei giovani del gruppo monrealese era voltato, ha ricevuto un colpo di casco. Da quel momento, sarebbe scoppiata la rissa vera e propria. I ragazzi di Monreale hanno reagito e, stando al racconto, hanno avuto la meglio: «Erano con i volti insanguinati, solo due avevano ferite solo al volto, gli altri in testa e in faccia», spiega il giovane nel video.
Le pistole e la vendetta: 20 colpi esplosi nella notte
La violenza non si è fermata alla rissa. I giovani palermitani, dopo aver subito l’aggressione, si sarebbero allontanati per poi tornare armati. Hanno preso le pistole – «i ferri» – e hanno iniziato a sparare. Secondo gli inquirenti, nella sparatoria sarebbero stati esplosi almeno 20 colpi. Salvatore Calvaruso, fermato con l’accusa di omicidio, ha dichiarato di aver sparato “per difendersi”, ma il numero dei proiettili e la dinamica dell’agguato fanno pensare a un’esecuzione premeditata.
Il dolore del testimone: «Salvo mi è morto tra le braccia»
La parte più straziante del video è il finale, in cui il giovane testimone racconta tra le lacrime gli ultimi istanti di vita di Salvatore Turdo: «Mi è morto tra le braccia. Aveva una ferita al collo, mi chiedeva aiuto, ma io non sapevo cosa fare. Lo capisci che poteva sparare anche a me?».
Indagini in corso: caccia agli altri responsabili
Le forze dell’ordine stanno cercando di identificare tutti i partecipanti alla sparatoria. Oltre a Calvaruso, già arrestato, si sospetta che ci siano altri giovani coinvolti. Il video su TikTok potrebbe rappresentare una svolta per le indagini, offrendo una ricostruzione autentica e diretta dei fatti da parte di un testimone oculare.