Una donna cinese di Torino è stata insultata da un uomo e aggredita da una donna: si tratta del terzo episodio in poche settimane. Poco tempo prima, infatti, una coppia di turisti cinesi era stata aggredita vicino a casa. Questa volta, invece, la violenza è accaduta in pieno centro, vicino ai portici, intorno alle ore 17 di giovedì 20 febbraio. Picchiata, afferrata per il collo e insultata: “Cinese di me*da, virus, vai via da Torino”. La situazione è ormai fuori controllo. Dopo la coppia di turisti cinesi aggredita a colpi di bottiglia in via Sospello lo scorso 11 febbraio, e l’aggressione razzista di via Cernaia, questo è l’ennesimo caso di violenza. Una donna cinese è stata aggredita in pieno centro a Torino nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio. Stava aspettando il verde per attraversare la strada in via Siccardi quando all’improvviso si è avvicinato un uomo e ha iniziato a insultarla. Poi una donna l’ha picchiata con calci e pugni. Trasferita all’ospedale di Gradenigo, la prognosi è di 7 giorni. “Mentre attraversavo – ha raccontato la donna – l’uomo mi ha detto “Cinese di merda, virus, vai via da Torino”. Io sul momento ho fatto finta di nulla, avevo paura“. Mentre cercava di proseguire sui suoi passi ignorando gli insulti, “la donna urlava: “Vai via altrimenti ti ammazzo, cinese di merda””. A quel punto avrebbe cercato di scappare: “Ho preso il cellulare – prosegue – ma ho composto solo 1 e 1. Prima che finissi di digitare il numero di emergenza quella donna mi ha sferrato una manata sul collo e mi ha colpita con calci e pugni. Poi mi ha presa per il collo di nuovo. Mentre lei mi picchiava l’uomo continuava ad inveire”. “Mi hanno aiutata i passanti e i clienti della gelateria – ha concluso la donna –, sono stati loro a farli allontanare. La mia dottoressa della Chiros mi ha detto che dovevo andare a denunciare subito. Io ero terrorizzata non sapevo cosa fare“.

La vittima

La vittima è una signora di 40 anni che vive a Torino dal 1997. Hu gestisce un bar a Porta Palazzo, ha tre figli, parla un italiano quasi perfetto. I suoi clienti sono soprattutto italiani, residenti, ambulanti. Purtroppo, però, qualcuno non accetta la sua presenza a causa dell’epidemia di coronavirus che ha raggiunto anche l’Italia. La psicosi sta registrando molte aggressioni: quella di Hu è la terza in poche settimane. Quando ricorda e racconto quanto accaduto no trattiene le lacrime per l’umiliazione: “Ho deciso di denunciare per i miei paesani, per i miei figli. Queste cose non devono succedere. Se non denuncio, ricapiterà a qualcun altro”.
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