Sono ore critiche, queste, per l'esecutivo di Conte. E' al vaglio un nuovo decreto che limiti la libertà di spostamento e di circolazione, tra oggi e domani, ed un nuovo Dpcm, entro venerdì. Dunque, tutta l'Italia sarà in zona rossa e arancione, tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, decisione, questa, che potrebbe subire una variazione con l'ok alle norme soltanto nel week end, quando però l'esodo degli italiani per ritornare nella propria "residenza, domicilio o abitazione principale" sarà già cominciato. Se arriverà in ritardo, sarà perché ancora non c'è accordo nel governo sul lockdown morbido o duro da mettere a punto. E anche perché le regioni, alcune delle quali già pregustavano la zona gialla con l'ordinanza di venerdì 18 dicembre, si saranno messe di traverso. Oggi alle 12 è in corso la riunione del governo per decidere sulla zona rossa o arancione in tutta Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio. Il ministro Franceschini prende posizione su Twitter: "È tempo di scelte rigorose di Governo e Parlamento: solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani".

Campania, Abruzzo e Toscana

Rimane il punto di domanda sul colore di regioni come Abruzzo, Toscana e Campania. L'eventuale passaggio in zona gialla va di pari passo con le nuove restrizioni ormai probabili a livello nazionale: come si terranno unite le due cose? "Forse qualche ritocchino ci sarà", ha preannunciato ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Quali? Nel Dpcm del 3 dicembre scorso è stato già disposto il divieto di spostamenti, anche tra regioni gialle, nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Il provvedimento è più restrittivo nei confronti di tre giornate in particolare, quelle del 25, 26 e 31 dicembre: in questo caso lo stop è allo spostamento anche tra comuni. L’esecutivo potrebbe decidere il lockdown per i giorni festivi e prefestivi delle due settimane più a rischio, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Se lo facesse, significherebbe che ha vinto la linea dura dei ministri Franceschini, Boccia e Speranza che chiedono la zona arancione per tutto il periodo delle festività e ulteriori restrizioni da zona rossa nei giorni di Natale; Capodanno ed Epifania e in quelli che li precedono e li seguono. Altre fonti invece raccontano che la stretta non potrà arrivare prima del week end perché sarebbe troppo impopolare visto che in tanti hanno già organizzato viaggi (che saranno comunque consentiti) per sabato 19 e domenica 20 dicembre. Intanto stamattina è in programma un incontro tra il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e le Regioni in cui si parlerà del piano per le vaccinazioni, ma anche della nuova stretta in arrivo. Non sarà facile trovare un accordo, considerato che già ieri governatori come Giovanni Toti hanno chiesto al governo di non toccare nulla perché l'economia ne uscirebbe ulteriormente danneggiata.

L'allarme del Comitato Tecnico Scientifico

Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo; in un'intervista al Messaggero ha tracciato le linee dell'intervento che gli scienziati hanno chiesto al governo: "Oltre ai dispositivi di protezione individuale; come le mascherine e il mantenimento delle distanze, dobbiamo evitare e prevenire le occasioni di assembramento". "Penso a Capodanno, con la gente che potrebbe andare nelle piazze a brindare, o ai giorni tradizionali degli acquisti natalizi. Bisogna impedirlo". "Io sono per l’inasprimento delle sanzioni, ma sul territorio le forze di polizia, i carabinieri, gli agenti della guardia di finanza, ma anche di più la polizia locale devono evitare comportamenti pericolosi per i contagi". "Cosa va impedito? "Le lunghe file senza distanziamenti, le situazioni di affollamento, i contatti ravvicinati. Ogni realtà che favorisce queste situazioni va vietata. Spetta al governo decidere quali e in che modo, anche con i controlli necessari". Leggi anche: Napoli, il grido disperato del Cotugno: scatta l’allarme: la terza ondata è vicina Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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