La prima volta con lei avevo 13 anni

«Il primo rapporto l'ho avuto quando avevo 13 anni, non ricordo il giorno esatto ma era il giugno del 2017», ha detto. Il ragazzo lo ha riconfermato in tribunale, dove la donna con cui ha avuto una relazione e che ha avuto un figlio da lui lo stava ascoltando. Il rapporto amoroso sbocciò durante le ore di ripetizioni che la donna impartiva al ragazzino e da cui è nato un bambino nell'agosto del 2018. La 32enne è a processo per violenza sessuale su minore e violenza sessuale per induzione insieme al marito, suo coetaneo, accusato di alterazione di stato civile per aver riconosciuto un figlio che sapeva non essere suo, come sostengono i pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli.

LA PRIMA VOLTA NEL 2017 

Il processo, ieri, riferisce «La Nazione», è ripreso con la testimonianza del baby padre. A volerlo risentire, nonostante l'incidente probatorio dell'aprile scorso, è stato il collegio dei giudici che ha voluto puntualizzare i fatti avvenuti il 21 giugno del 2017, data in cui si sarebbe consumato il primo rapporto sessuale fra i due come emergerebbe da alcune conversazioni su Whatsapp. La donna e l'adolescente non si vedevano da circa un anno, da quando la famiglia del giovane, assistita dall'avvocato Roberta Roviello, ha presentato denuncia mettendo in moto l'inchiesta. E ieri erano tutti riuniti nella stessa aula: l'imputata, il marito, il ragazzo e i suoi genitori.

LEI DICEVA CHE NE AVEVA 14

Il 16enne ha ribadito di aver iniziato la relazione quando aveva ancora 13 anni al contrario di quello che sostiene la difesa. L'imputata ha sempre smentito questa circostanza datando l'inizio della relazione al novembre 2017, quando il ragazzo aveva appena compiuto 14 anni. LA PERIZIA PSICHIATRICA  Il dibattimento è alle battute finali. La prossima settimana sarà sentito il neuropsichiatra bolognese Renato Ariatti, incaricato dal tribunale di effettuare una valutazione sulle condizioni psichiche della donna. Nella relazione, già depositata, il professore, che in passato ha seguito il caso di Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne, ha ritenuto l'imputata «capace di intendere e volere» sottolineando come non sia «una pedofila» ma che sia stata attratta solo dal quel ragazzino in particolare. La sua perizia sarà messa a confronto con quella del consulente della difesa. La discussione è prevista a marzo. AI DOMICILIARI DA 11 MESI La questione di datare con esattezza il primo rapporto sessuale è importante perché potrebbe alleggerire o aggravare la posizione dell'imputata, difesa con il marito dagli avvocati Massimo Nistri e Mattia Alfano. L'udienza è durata poco più di due ore e il ragazzo insieme ai familiari è stato fatto passare da una uscita secondaria in modo da non incontrare la donna. La coppia, invece, come sempre presente al processo, è arrivata e ha lasciato il tribunale unita. L'imputata è agli arresti domiciliari da undici mesi. (Leggo) Leggi anche: Prende veleno letale e poi si pente, chiama il 112 ma è troppo tardi
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