Ancora polemiche per gli assembramenti a Napoli. Tante le presenze venerdì sera in Piazza Bellini, luogo simbolo della movida partenopea. Da domani però l'intera regione passerà nella fascia arancione di rischio, con tutte le limitazioni che questo comporta. L'annuncio di nuove restrizioni sulla mobilità non spaventa i cittadini, ma al contrario sembra un incentivo per un "ultima" uscita prima di una nuova chiusura. Troppe infatti le presenze di ieri sera in piazza Bellini, ma in generale al centro storico. A testimonianza di quanto appena detto è presente un video visibile dalla pagina Facebook dell'assessore regionale Francesco Emilio Borrelli, girato da un cittadino.

Nel frattempo la Campania torna in zona arancione

Lo aveva preannunciato Vincenzo De Luca, ma la tanto temuta zona arancione è diventata realtà. L'ufficialità di questa decisione è arrivata poche ore dopo. Il ministro Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze che entrano in vigore domenica 21 febbraio. Campania, Emilia Romagna e Molise passeranno così in zona arancione. Per quel che riguarda la Campania è stato considerato soprattutto il peggioramento dell'indice Rt e l'incremento dei contagi. Sotto accusa i mancati controlli soprattutto nei weekend e gli assembramenti segnalati e denunciati nelle ultime settimane. Restano invece gialle la Lombardia, il Veneto, il Lazio, il Piemonte e il Friuli. La Valle d’Aosta per un soffio non passa in zona bianca.

Gli effetti della zona arancione. La crisi della ristorazione

Sembra un incubo senza fine per ristoratori e baristi. Dopo poco più di un mese dalla riapertura avvenuta al termine delle festività natalizie, le attività di ristorazione e di somministrazione di cibo e bevande sono costrette di nuovo ad abbassare le saracinesche. A deciderlo è l’imminente ordinanza del Ministero della Salute che sposterà la Campania in zona arancione alla luce degli ultimi dati epidemiologici. Per le migliaia di commercianti che gestiscono un ristorante o un bar è già finita. La zona arancione e quella rossa infatti prevedono la sospensione del servizio ai tavoli e consentono soltanto il delivery e l’asporto come modalità di vendita.

Da lunedì 22 febbraio, non ci si potrà sedere più al ristorante o al bar per un caffé neanche prima delle 18.

Tutti i ristoranti e le pizzerie di Napoli e della provincia richiuderanno. Molti dipendenti torneranno ancora una volta in cassa integrazione. Il calo di fatturato per i ristoratori e i baristi è dietro l’angolo. Del resto, in zona arancione sono consentiti soltanto gli spostamenti all’interno del proprio comune di residenza, salvo motivi di necessità, salute o lavoro. Il flusso di pendolari e visitatori in queste settimane aveva permesso ad alcune attività di ricevere una vera e propria boccata d'ossigeno. Per almeno due settimane tornerà in vigore un regime da lockdown soft. Si aspetta quindi che in Campania i dati sul contagio migliorino al punto da consentire il ritorno in fascia gialla. Leggi anche: Scuole nel caos in Campania, tutti contro De Luca. I presidi: “Ora basta” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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