Tiene banco la storia dell'ergastolano a cui è stata negata la possibilità di iscriversi all'Università. L'uomo, rinchiuso al 41bis per reati associativi e per concorso in omicidio, che ha circa 40 anni, che è di Casal di Principe ed è diplomato alla ragioneria. Voleva iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza de L'Aquila ed ora prepara il ricorso al magistrato di sorveglianza. Attualmente risiede nel carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine e quel che è certo è che non uscirà presto. L'ergastolano infatti è stato condannato perché vicino al clan dei Casalesi.

La lettera per l'ergastolano

Questa la dichiarazione di Giustitalia, al quale si è appellato dopo aver ricevuto un secco no da parte della direzione:
"Il detenuto, con l'assistenza dei legali dell'Associazione Giustitalia (dello studio Missori di Roma nda) che garantisce a livello nazionale assistenza per i diritti dei detenuti, sosterrà che il diritto allo studio e, più in generale alla cultura, è un diritto inalienabile dell'uomo (costituzionalmente riconosciuto) ed il suo esercizio concreto non è incompatibile con  il carcere duro. Orbene, impedire ad un soggetto detenuto, anche se in regime di 41 bis O.P. od anche se con sentenza di colpevolezza passata in giudicato, di coltivare gli studi (di qualunque tipo e natura), significa privarlo di un diritto costituzionalmente riconosciuto per tutti gli individui".   

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