BERGAMO – Un bambino di 20 giorni è risultato positivo al coronavirus ed è ricoverato nel reparto di Patologia neonatale a Bergamo. “Per quanto riguarda il bambino” ha spiegato in conferenza stampa il direttore delle Malattie Infettive del nosocomio, Marco Rizzi, “possiamo dire che è sì in prognosi riservata quindi grave, ma è anche vero che i bambini hanno capacità di ricovero per i polmoni che sono molto superiori a quelle degli adulti. Cioè, ricoverano il polmone anche molto prima“.
A dirlo sono i medici dell’azienda ospedaliera Papa Giovanni, che questa mattina hanno organizzato un incontro stampa per parlare della situazione dell’emergenza coronavirus. Sono quattro i pazienti affetti da coronavirus ma guariti e già dimessi dall’ospedale. “Abbiamo 26 malati di coronavirus a San Giovanni Bianco e 126 al Papa Giovanni – è stato spiegato -. Questo non significa che sono tutti in terapia intensiva che, al momento, ha 25 posti letto, con altri 12 in terapia sub intensiva. Le guarigioni proseguiranno, più pazienti andranno a casa ma nel frattempo ne arriveranno di nuovi da curare. Fondamentale il lavoro che si svolge in terapia intensiva”. I pazienti ricoverati sono di età “compresa tra i 50 e i 75 anni – hanno spiegato -. Abbiamo anche un bambino di un anno in terapia intensiva, in prognosi riservata, e due giovani di 35 anni oltre a un anziano di 81 anni”.
La crescita dei contagi in provincia di Bergamo “impone una riflessione dei tecnici. Se ci dicono che l’unico modo è di istituire un’altra zona rossa, ne prendiamo atto. A noi interessa la salute dei cittadini”, afferma l’assessore Gallera, sulla possibilità di istituire una zona rossa in provincia di Bergamo. “Abbiamo chiesto all’Istituto superiore di sanità di fare le valutazione. E’ un dato oggettivo che in quell’area oggi il numero dei contagi è uno dei più alti – aggiunge facendo il punto sull’emergenza coronavirus – Abbiamo chiesto ai tecnici di fare valutazione e di suggerire interventi”. Fonte: Il Meridiano News Leggi anche Il coronavirus sopravvive sul cellulare per quattro giorni: "Ecco come disinfettarlo"
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