Regioni a colori - La proposta per velocizzare le riaperture arriva dal sindaco di Benevento Clemente Mastella, che minaccia uno sciopero della fame. Il dottor Paolo Spada dell'ospedale Humanitas di Milano aveva già creato un modello ipotetico di suddivisione del nostro Paese in fasce di colore provinciali

Rinnovare il sistema a colori con le province al posto delle regioni

Il sistema a colori usato in Italia per definire chiusure e aperture nelle regioni in base al rischio è al centro delle critiche. Le zone rosse, arancioni, gialle e bianche regionali definite in base a 21 parametri di rischio coronavirus sono il modello che il nostro Paese segue da molti mesi. Questo già col governo Conte prima e con l'esecutivo Draghi poi, per cercare di arginare la diffusione dell'epidemia. Per il premier, il ministro della Salute e gli esperti del Cts è il modo migliore per evitare di essere travolti da una nuova ondata di contagi e ricoveri in ospedale. Per altri esperti invece questa strategia non anticipa ma si limita ad inseguire il virus.

Le critica di Mastella alle regioni a colori: la proposta

Nel frattempo il sindaco di Benevento Clemente Mastella a rispolverare il tema della provincializzazione delle fasce di rischio Covid. Le province, enti locali poco amati ma mai aboliti, continuano ad esistere. Perché non tenerne conto? Se l'Italia fosse divisa in fasce di colore provinciali, piuttosto che regionali, la situazione muterebbe quasi completamente da quella attuale. "Iniziamo a dare una mano e una speranza alla povera gente che soffre, di queste persone ho ricevuto anche una delegazione" intervenendo a "Un giorno da pecora" su RaiRadio. E vi dico una cosa: io chiedo che le province siano considerate come tali, perché ad esempio fare zona rossa tutta la Campania se Benevento non ha numeri da zona rossa? Se non fanno questo ho detto ad una delegazione che faremo insieme uno sciopero della fame, finché il governo non deciderà diversamente. Faremo uno sciopero collettivo, il governo deve 'provincializzare' e dare indicazioni precise". Nell'ipotesi avanzata dal sindaco Mastella, la suddivisione per province e non per regioni sarebbe un modo per velocizzare le riaperture delle attività commerciali. Riuscendo ad alzare le saracinesche nelle province che hanno numeri non da zona rossa pur rientrandovi, di fatto, per effetto delle ordinanze che inglobano tutta le regione.

I colori delle regioni con la nuova ordinanza di Speranza oggi

Il governo per ora tira dritto, mantenendo il sistema regionale dei colori. E sarà firmata oggi la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per i consueti passaggi di colore e cambi di fascia delle regioni. Questi determinati sulla base del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità sull'andamento dell'epidemia da coronavirus. Dalla prossima settimana l'Italia dovrebbe tingersi perlopiù di arancione. Le regioni che dovrebbero lasciare la zona rossa sono: Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Toscana, mentre Campania, Calabria, Puglia e Valle d'Aosta dovrebbero restare nella fascia più alta di rischio. L'unica regione che rischia il passaggio dall'arancione al rosso, invece, è la Sardegna. La fascia gialla è esclusa per decreto almeno fino al 30 aprile. (Today) Leggi anche: Torna il reddito di emergenza, al via le domande già da domani: ecco come e per chi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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