ROMA. Strage di Ardea. Ancora due piccole anime innocenti e Un anziano, l'84enne Salvatore Ranieri, e due fratellini di 5 e 10 anni, David e Daniel Fusinato, sono stati uccisi in una sparatoria nel Consorzio Colle Romito ad Ardea, vicino a Roma.

Roma - I soccorritori

hanno a lungo tentato di salvare i due bambini, le cui condizioni erano apparse fin da subito gravissime. Ad aprire il fuoco è stato Andrea Pignani, 35 anni, che dopo la sparatoria si è barricato in casa per ore e alla fine si è suicidato.

Roma - L'omicida era stato sottoposto a un Tso a maggio

L'assassino viveva con la madre in una villetta acquistata nel 2019 a poche decine di metri dal campetto del triplice omicidio. Laureato in ingegneria informatica, disoccupato, un anno fa a maggio era stato sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per aver aggredito la madre, ma non risulta che fosse attualmente in cura per problemi mentali. Secondo i carabinieri non usciva di casa praticamente da un anno.

Roma - La pistola già usata per minacciare i vicini

I vicini raccontano di quella pistola che tirava fuori per minacciare ogni volta che c'era una discussione, qualcosa che lo infastidiva, che fosse la potatura degli alberi o qualche rumore intorno a casa sua. Ma nessuno aveva sporto denuncia, secondo i carabinieri. Domenica mattina verso le 11, a quanto ricostruito finora, Pignani è uscito e sulla sua strada ha incontrato Daniel e David che giocavano tranquilli. Gli ha sparato al collo e al petto e, racconta la nonna, "sono morti tenendo la mano del padre", Domenico Fusinato, ai domiciliari in un'altra villetta di Colle Romito per reati di droga, ma subito accorso appena sentiti gli spari.

Un quarto uomo sfuggito alla morte

Nel frattempo Pignani ha colpito e ucciso con un proiettile alla testa anche Salvatore Ranieri, 84 anni, che passava in bicicletta e non conosceva né il suo assassino né i fratellini. Una quarta vittima, un uomo che stava andando a buttare la spazzatura, sarebbe sfuggita alla morte solo perché troppo distante per la gittata della pistola.

Il suicidio prima dell'irruzione dei carabinieri

Pignani è quindi rientrato in casa, si è barricato e per ore non ha risposto ai negoziatori arrivati sul posto per convincerlo ad arrendersi. Quando a metà pomeriggio un commando del Gis dei carabinieri è entrato nella villetta, l'uomo si era già ucciso con la stessa pistola. Secondo il presidente di Colle Romito, Romano Catini, la presenza di una pistola - che era del padre del 35enne, una guardia giurata morta un anno fa - era stata più volte segnalata dai vicini spaventati. Ma agli inquirenti non risultano denunce. Giallo sul movente Si cerca un movente, ma non ci sarebbero stati contrasti tra Pignani e il padre dei bambini, quest'ultimo comparso nel 2018 in un'operazione dei carabinieri a Ostia contro gli scissionisti del clan Triassi, ritenuto avversario degli Spada. Difficile pensare a una vendetta spietata. Le indagini comunque proseguono per accertare l'esatta dinamica.

Rimane il ricordo delle vittime. Di due bambini

Racconta la nonna, "educati e rispettosi. Daniel, il più grande, aveva solo 9 e 10 in pagella". E dell'84enne Ranieri, in vacanza con la moglie a Colle Romito, dove aveva una seconda casa.

Il papà

"A me per un po' di droga mi tengono ai domiciliari e questo con la pistola nessuno lo controllava, guardate cosa ha fatto". Lo avrebbe urlato, secondo vari testimoni oculari, il padre dei due bambini di 3 e 8 anni uccisi ad Ardea, nei pressi di Roma, mentre cercava di soccorrerli nell'area verde vicino alle villette dove è avvenuta la strage. Una squadra dell'elisoccorso del 118 è intervenuta sul posto, ma non ha potuto salvare i due bimbi.

Un testimone: "Ho visto i bimbi a terra pieni di sangue"

"Ho visto l'elicottero del 118 e con mio padre sono subito andato al parchetto per vedere cosa fosse successo. C'erano già i soccorsi e i carabinieri. Un uomo anziano a terra, con un buco in testa, già morto, e la bicicletta vicino. Secondo me gli ha sparato a bruciapelo. Anche i bambini, molto piccoli, erano a terra con sangue sul petto, addosso. Il padre si disperava, diceva che non avevano battiti". È la testimonianza di Francesco Rizzo, 31 anni, che da 5 anni abita nel comprensorio di Colle Romito ad Ardea. "Anche i bambini avevano le bici vicino a loro - racconta -. In cinque anni che sto qui non era mai successo nulla", conclude Rizzo.(Tgcom24) Leggi anche: Matteo Cecconi beve il veleno durante la Dad e si suicida a 18 anni. Dieci ragazzi online gli dicevano: "Vai e trova la pace”. L'ultima lettera ai genitori: "Voi non avete colpe” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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