A luglio scorso fece molto scalpore la foto dell’interrogatorio di Gabriel Christian Natale Hjorth, uno dei due ragazzi americani fermati a Roma per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, bendato e ammanettato nella caserma di via Selci: una violazione di cui oggi, giovedì 13 febbraio 2020, il Corriere della Sera è stato in grado di pubblicare in esclusiva anche il video. Il video è stato girato dal carabiniere Andrea Varriale, collega del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Il filmato, agli atti dell’inchiesta avviata su due carabinieri per il bendaggio del californiano e una foto diffusa in chat, era stato consegnato ai pm dallo stesso Varriale pochi giorni dopo averlo girato. Si tratta di un filmato di 50 secondi nel quale al ragazzo, arrestato insieme all’amico Lee Finnegan Elder per l’uccisione del vicebrigadiere – colpito con 11 coltellate nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 – vengono chieste informazioni sui suoi spostamenti di quella notte. E sul motivo per cui si trova in Italia.

Hjorth, 18 anni, viene interrogato senza la presenza del suo avvocato. Tra i carabinieri che fanno domande al ragazzo c’è una donna e, secondo il Corriere della Sera, anche Andrea Varriale, il collega che si trovava con Cerciello Rega quella notte. È lui, secondo le ricostruzioni, ad aver lottato con Hjorth mentre Lee Finnegar Elder colpiva a morte Cerciello con undici fendenti. Nel filmato, si sente chiaramente un carabiniere fare domande a Hjorth: “Ehi, maschio, come ti chiami?”. Il ragazzo non risponde. Poi racconta di essere arrivato in Italia una settimana prima, per trovare alcuni parenti residenti a Roma. Nei giorni successivi all’interrogatorio, la foto del ragazzo americano bendato ha fatto il giro del mondo. Spingendo anche la procura di Roma ad avviare (e poi chiudere) un’indagine sul comportamento del carabiniere Fabio Manganaro, accusato di aver adottato una “misura di rigore non consentita dalla legge”. È ancora in corso, invece, l’indagine contro il carabiniere Silvio Pellegrini – che aveva scattato la foto, diffusa poi su due chat Whatsapp – per abuso d’ufficio e di pubblicazione di immagine di persona privata della libertà. Leggi anche Roma, la denuncia di una mamma: "Mio figlio rifiutato al catechismo perché disabile"
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