Ragazza gay morta a Caivano. "Paola era una ragazza gioiosa, desiderosa di esserci. Come tutti i ragazzi vivaci, lei un po' di più. Per lei ci voleva semplicemente uno sguardo in più, una carezza in più, perché se Paola la prendevi con un abbraccio lei si scioglieva". Eugenia Carfora, preside della scuola Morano del Parco Verde di Caivano (Napoli), ricorda così Paola Gaglione. "Paola era una ragazza vivace, come tutti i ragazzi, un po' di più – come riporta ancora a Fanpage la Carfora – a volte trasgressiva, ti metteva in condizione di chiederti se era una adulta o una bambina. L'ho avuta alla scuola media, con le sue difficoltà di ragazza di quell'età, continuamente richiamata per inserirsi meglio socialmente in classe. Era complicata, ma appariva ancora nella norma. Dopo l'ho persa, perché io sono stata trasferita all'istituto superiore, dove ho avuto la sorella. Un giorno la madre è venuta a scuola e mi ha detto: "Ti devi prendere anche Paola, lei ha già il suo fallimento scolastico precedente, solo tu puoi capire come dobbiamo affrontare il problema". La madre era presa dalle tante problematiche familiari, cercava una scuola che accogliesse la figlia con umiltà ma anche con una possibilità in più, quella di riportare Paola ad un ragionamento molto più elastico". "Paola saltava da una classe all'altra – conclude la preside – quando è arrivato il momento di confrontarci, perché dava segni di vivere con troppa autonomia, è scomparsa. La madre mi diceva che voleva fare l'estetista. Io le risposi che questa continua ricerca deve essere non assecondata ma guidata. Queste sono le ultime parole che ci siamo dette".

Per la morte di Paola

Il fratello è attualmente detenuto, indagato per omicidio preterintenzionale: secondo l'accusa è stato lui a causare l'incidente, inseguendo la sorella e Ciro Migliore da Caivano ad Acerra, e tentando più volte di far perdere al ragazzo il controllo del mezzo sferrando calci. La famiglia Gaglione si è detta convinta dell'innocenza di Michele Antonio, sostenendo che non è stato lui a provocare l'incidente, e ha respinto le accuse di omofobia, affermando di essere contrari alla relazione tra Paola e Ciro non perché lui fosse transessuale ma per i comportamenti del ragazzo, ritenuto da loro "poco affidabile". (Fanpage) Leggi anche: Paola, morta d'amore. L'ultimo saluto di Don Patriciello: «Paolè ti chiediamo perdono» Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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