Le apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 al San Camillo sono state sabotate.

L'ignobile atto è stato compiuto proprio nel giorno in cui il laboratorio sarebbe dovuto partire: non è ancora chiara l'entità dei danni ai macchinari, né si sa chi sia stato a compiere questo gesto. La Regione Lazio ha dichiarato che è stata presentata denuncia ai carabinieri. Gli inquirenti hanno iniziato le indagini per scoprire chi c'è dietro al sabotaggio e perché abbia deciso di compiere quest'atto a danno della collettività. E, soprattutto, delle persone malate di coronavirus. Un gesto che per adesso appare inspiegabile. I tecnici sono ora al lavoro per riparare le apparecchiature, ma non si sa quando potranno essere operative e in funzione. "I colpevoli dovranno essere puniti", ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute Alessio D'Amato.

Nelle ultime settimane

Le terapie intensive degli ospedali di Roma e provincia sono state ampliate, per un totale di 600 posti letto in più. Anche i reparti di degenza ordinaria sono stati potenziati, ed è stato aumentato il personale ospedaliero tramite nuove assunzioni. L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha anche assicurato che tutti i residenti del Lazio saranno sottoposti al test rapido per il coronavirus: appena l'esame sarà scientificamente validato, sei milioni di persone faranno il test. Attualmente è allo studio l'efficacia di due diversi esami, uno all'ospedale Spallanzani e l'altro al Policlinico di Tor Vergata.(Fanpage) Leggi anche: Medici di famiglia lombardi contro la circolare del Viminale: «E' una follia» Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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