I docenti non avrebbero rispettato le nuove regole dettate dal ministero dellʼIstruzione

Federica, una 20enne di Mondovì, in provincia di Cuneo, dovrà sostenere l'esame di maturità per la terza volta. Ma non per una scarsa preparazione scolastica ma, secondo i giudici, per colpa dei professori della commissione. Il tribunale ha infatti stabilito che i docenti, nello svolgere il colloquio orale, non hanno rispettato le nuove regole dettate dal ministero dell'Istruzione, portando così la ragazza alla bocciatura.

Il calvario della studentessa, raccontato da La Stampa, inizia con il primo esame.

Federica supera la prova scritta con un risultato discreto e dopo qualche giorno affronta il colloquio orale. Ed è qui che i professori, invece di avviare una discussione interdisciplinare per valutare la preparazione e il livello culturale generale della giovane, svolgono l'esame con le vecchie regole: una vera e propria interrogazione materia per materia. Esito: bocciatura.   La 20enne si rivolge quindi a un avvocato, forte del fatto che anche i suoi compagni di classe si erano mossi per contestare le modalità d'esame. Dopo essere passata per il Tar e il Consiglio di Stato, i giudici stabiliscono che la studentessa ha il diritto di ripetere la prova. E qui la beffa. Davanti a lei, Federica trova gli stessi docenti che l'hanno bocciata la prima volta. E l'esito è lo stesso: un'altra bocciatura.   A fronte di questa situazione, i giudici questa volta vanno oltre e, non solo concedono alla ragazza di ripetere nuovamente l'esame di maturità, ma bocciano i professori, nominando una nuova commissione. Nel frattempo, per non perdere un anno, la 20enne si è iscritta all'università con riserva. (Tgcom24) Leggi anche: 19enne si sente male in classe e muore in ospedale
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