Sale la tensione internazionale sul caso di Patrick George Zaky

Lo studente dell'Università di Bologna arrestato e detenuto al rientro in Egitto venerdì scorso per una breve vacanza nel suo Paese. Intanto per Zaky il tribunale egiziano di Mansoura ha fissato a sabato 15 febbraio un'udienza di riesame, in cui si deciderà sul provvedimento di custodia cautelare emesso contro Zaky sabato scorso: in caso positivo il giovane sarà libero.

Non solo.

Patrick è stato trasferitoc a Talkha in un'altra struttura detentiva, e ha potuto vedere seppur per pochissimo la famiglia: provato ma sta bene. Una "buona notizia" per legali e amici del ricercatore che però invitano a non distrarsi sul caso: "Sono giorni cruciali e i riflettori devono essere tenuti accesi".

Ad annunciare le novità è l'ong Eipr, Egyptian initiative for personal rights

con cui Zaky ha collaborato dal 2017 fino alla partenza per Bologna, ad agosto 2019, per completare i suoi studi col master Erasmus Mundus 'Gemma'. Il 15 febbraio accadrà questo: si discuterà sul ricorso dei legali di Zaky contro la detenzione di 15 giorni decisa l'8 febbraio. Se il ricorso sarà accolto, Patrick verrà scarcerato. Se invece sarà rigettato resta fissata l'udienza del 22 febbraio

La ong

inoltre rende noto che Patrick è stato trasferito, a pochissimi chilometri, ma in un'altra struttura detentiva, dove la famiglia e i legali hanno potuto visitarlo "per meno di un minuto". È in condizioni di detenzione "meno favorevoli", afferma Eipr, ma "non è stato ulteriormente maltrattato". Nelle 24 ore di buco nero tra l'arresto all'aeroporto al Cairo e la custodia a Mansoura, sua città natale, secondo i legali Patrick è stato interrogato e ha subito percosse e scosse elettriche. Notizie che sono buone ma che non devono lasciar spazio a un incauto ottimismo. (Ansa) Leggi anche: Zaki era sotto osservazione da un anno: rischia l'ergastolo
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