Scuole aperte anche in zona rossa. “Nel momento in cui mandiamo a scuola bambini non vaccinati sembra difficile si possa arginare l’infezione. E’ profondamente sbagliato. Non è un caso che i francesi si siano pentiti e siano tornati indietro sulla scelta. E non è casuale che gli inglesi abbiamo chiuso le scuole quando intensificavano i vaccini. E’ un errore e speriamo non abbia conseguenze troppo gravi perché si aprono delle falle che ritardano il processo di limitazione dell’infezione“.

Queste le parole di Massimo Galli

Direttore di malattia infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che commenta così la decisione del Governo di tenere aperte le scuole in zona rossa. Aprire le scuole, per Galli, “è un atteggiamento di guardia abbassata. Io sono solidale con chi ha bambini ma che dire che questo sia un provvedimento preso con criterio scientifico, in un momento cruciale della pandemia come questo, sarebbe dire un assurdità“.

Secondo Galli

Professore ordinario di malattie infettive dell’Università statale di Milano “il solito discorso di contrattazione con il virus è un atteggiamento di debolezza. Questo è un problema, e di errori questo governo, che ho salutato con favore quando si è insediato, ne ha già fatto diversi, e tutti per debolezza“, a partire “dalla sospensione del vaccino AstraZeneca” dopo lo stop tedesco. In qualsiasi caso, per l’esperto, “è opportuno almeno iniziare i programmi sperimentali di rilevazione del virus“, come test salivari a scuola: “in tutto il mondo ci si è attivati per capire se possono funzionare. Ma – ha concluso Galli – dobbiamo tenere presente che le varianti come quella inglese, ora dominante, si trasmettono con grande efficienza tra bambini e adolescenti, quindi rimane un serbatoio importante“. Leggi anche: Virus, artigianato in crisi, Aicast: “Non so quante saracinesche riapriranno dopo aprile” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Il sindaco di Napoli torna all'attacco contro De Luca: "Fine alla vergogna in Campania”