Il 30enne Alessandro Impagnatiello, ex barman accusato di omicidio volontario aggravato per aver ucciso la fidanzata incinta Giulia Tramontano con 37 coltellate nella loro abitazione a Senago, ha scelto di affrontare il processo, in programma per il 18 gennaio, con due soli testimoni-consulenti indicati dalla sua difesa: uno psicologo e uno psichiatra, Alessandro Impagnatiello.

Secondo quanto emerso, la difesa, rappresentata dagli avvocati Giulia Geradini e Samanta Barbaglia, ha depositato le liste testi in vista della prima udienza davanti alla Corte d’Assise di Milano, composta dai giudici togati Antonella Bertoja e Sofia Fioretta e sei giudici popolari.

Femminicidio Giulia Tramontano, la scelta della difesa di Impagnatiello

La scelta della difesa di convocare in aula solo psicologo e psichiatra come consulenti di parte suggerisce la probabilità di una richiesta di perizia psichiatrica alla Corte per valutare la capacità di intendere e volere di Impagnatiello al momento dei fatti.

Nella lista dei testimoni presentata dall'accusa, rappresentata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, sono inclusi gli investigatori che hanno seguito le indagini, i consulenti tecnici che hanno effettuato gli accertamenti scientifici e tutti i familiari della vittima, compresi i genitori, la sorella e il fratello di Giulia Tramontano.

Inoltre, tra i testimoni è indicata anche un'altra donna con cui il 30enne aveva contemporaneamente una relazione. La 23enne italo-inglese, dopo aver conosciuto Giulia il 27 maggio, quella stessa sera non lo fece entrare in casa per "paura". La doppia vita di Impagnatiello, secondo le indagini, avrebbe potuto coinvolgere anche questa donna, e il suo possibile coinvolgimento sarà oggetto di indagine nel corso del processo.

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