Dopo la sua vittoria in Iowa, Donald Trump ha ottenuto un altro successo nelle primarie di partito in New Hampshire, diventando il primo candidato repubblicano in oltre quarant'anni a conquistare i primi due Stati. Nessun altro candidato repubblicano ci era riuscito dal 1980.

Il presidente in carica ha ottenuto oltre il 50% dei voti, avvicinandosi così alla nomination per la Casa Bianca. Questa vittoria segna un evento storico, poiché nessun candidato del GOP non in carica dell'era moderna aveva mai vinto entrambi gli Stati.

Tuttavia, nonostante la netta vittoria, il distacco dalla sua unica rivale rimasta, Nikki Haley, è inferiore al previsto secondo i sondaggi pre-elettorali, attestandosi al 54,6% contro il 43,6%, con l'82% delle schede scrutinate. Questo rafforza la convinzione di Haley di rimanere in gara, sottolineando che la competizione è una maratona e non uno sprint.

Nel frattempo, sul fronte democratico, Joe Biden ha vinto le primarie con una schiacciante maggioranza, nonostante il suo nome non fosse effettivamente sulla scheda elettorale. La sua campagna "write-in" ha avuto successo, sebbene il suo sfidante, il deputato Dean Phillips, abbia ottenuto circa un quinto dei voti.

Dopo il successo, Trump si è detto "onorato" della vittoria e convinto che il partito repubblicano sia "molto unito" dietro la sua candidatura

Ha però manifestato la sua insofferenza per Nikki Haley, suggerendo che dovrebbe lasciare la corsa per evitare uno spreco di risorse. Ha anche lanciato alcune insinuazioni contro di lei, annunciando indagini ipotetiche se avesse vinto la nomination.

La competizione si sposta ora in South Carolina, dove Haley è in forte svantaggio rispetto a Trump. La sua vittoria nello "home state" diventa cruciale per il futuro della sua corsa presidenziale.

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