Francesco Diviesti, chi era il 26enne trovato morto
Il lavoro da barbiere nel salone con il papà e i tagli regalati agli sfollati del terremoto

Francesco Diviesti era un ragazzo di soli 26 anni, originario di Barletta, conosciuto e stimato nella sua comunità per la passione con cui svolgeva il mestiere di barbiere. Lavorava fianco a fianco con suo padre Carlo in un barber shop molto frequentato in città. Un’attività di famiglia che rappresentava non solo un lavoro, ma anche un punto di riferimento per tanti clienti affezionati. Proprio all’interno del salone è stato visto per l’ultima volta, la notte tra venerdì 25 e sabato 26 aprile 2025, poco prima della sua scomparsa.
I tagli di capelli gratis ai terremotati: un gesto che racconta chi era
Nel 2016, Francesco e suo padre si erano distinti per un nobile gesto di solidarietà: raggiunsero Arquata del Tronto, una delle città più colpite dal devastante terremoto del Centro Italia, per offrire gratuitamente tagli di capelli agli sfollati. Un’iniziativa che commosse l’opinione pubblica e venne ripresa anche dalla stampa locale, come simbolo di umanità e supporto concreto in un momento di drammatica emergenza. Quel gesto racconta perfettamente la personalità di Francesco: generoso, attento agli altri, pronto a usare il proprio mestiere come strumento di vicinanza.
La scomparsa e le prime ricerche disperate
Nella notte del 25 aprile, Francesco era uscito con alcuni amici ma non ha mai fatto ritorno a casa. L’ultima immagine a lui associata è quella ripresa dalle telecamere di sorveglianza del barber shop intorno alla mezzanotte. Da quel momento in poi, il suo telefono cellulare è risultato irraggiungibile e ogni tentativo di contatto da parte dei familiari si è rivelato inutile. La preoccupazione è cresciuta di ora in ora, fino alla tragica scoperta.
Il ritrovamento del corpo in contrada Femmina Morta
Dopo quattro giorni di angoscia, la verità ha iniziato a delinearsi con contorni terribili. Il corpo di Francesco Diviesti è stato rinvenuto semicarbonizzato in una zona di campagna isolata, nota come contrada 'Femmina Morta', situata tra Canosa di Puglia e Minervino Murge. Una scoperta che ha sconvolto l’intera comunità e acceso i riflettori su un possibile omicidio.
Si indaga per omicidio: la pista mafiosa e l’intervento della Dda
Le indagini, inizialmente avviate dalla Procura di Trani, sono state affidate alla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Bari, segno che tra le ipotesi investigative figura anche quella del coinvolgimento della criminalità organizzata. Secondo fonti investigative, ci sarebbero elementi nel fascicolo che farebbero pensare a un’esecuzione con modalità mafiose. Il pubblico ministero Ettore Cardinali, in servizio presso la Dda, coordina le attività degli inquirenti. La città attende ora risposte, ma soprattutto giustizia per Francesco.
Una comunità sconvolta e in cerca di verità
Barletta è sotto shock per la perdita di un giovane così amato, simbolo di dedizione al lavoro e di altruismo. In tanti si stanno stringendo intorno alla famiglia Diviesti, chiedendo verità e condanne esemplari per chi ha spento così brutalmente una vita piena di futuro. La vicenda di Francesco Diviesti è destinata a lasciare un segno profondo e a diventare un simbolo della lotta contro la violenza e l’ingiustizia.