Il nuovo Dpcm del Governo divide. Dopo le limitazioni degli spostamenti tra comuni previsti per il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio, adesso si fanno strada due ipotesi. Si pensa di intervenire in Parlamento con una modifica del decreto oppure di “limare” le FAQ. Il premier Giuseppe Conte sta valutando due prospettive. Da un lato le modifiche al decreto legge sul Covid, dall’altro l’aggiornamento delle domande frequenti per i cittadini sulle misure, con un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni. A schierarsi dalla parte della rivisitazione delle restrizioni è Matteo Salvini: il leader leghista aveva già chiesto più volte di rivedere le restrizioni. E a questa richiesta si è aggiunta ora una fronda della maggioranza. Dal ministro M5s Luigi Di Maio a quello di Italia Viva, Teresa Bellanova, fino ad una piccola quota di componenti del Pd.

Dpcm, per Speranza e Boccia regole sono giuste

L’ipotesi di modifica della legge con un deroga non piace invece ai ministri Speranza e Boccia e al leader dem Zingaretti. A cui si aggiunge, in maniera più possibilista, anche Franceschini. Per questo il premier potrebbe convocare i capidelegazione. "Sulla questione degli spostamenti si prenda le responsabilità il Parlamento, quindi le modifiche – se vanno fatte – si facciano tramite decreto", tuonano gli ambienti del fronte dei ‘prudentì nel governo. "L’epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia", è il ragionamento del ministro della Salute Roberto Speranza. Leggi anche Verso una nuova ordinanza in Campania: potrebbe cambiare in una settimana. Le novità Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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