Il Parlamento sta preparando una modifica al decreto Superbonus, che riguarderà i bonus edilizi e la cessione dei crediti. Presentati degli emendamenti in commissione Finanza alla Camera e sono diversi i punti su cui c'è convergenza tra i partiti. Ma non sempre condivisi dal governo per una questione di costi.

Si punta a salvare la cessione dei crediti per le spese del 2022 e a reintrodurre lo sconto in fattura per chi ha già versato l'acconto ma non ha effettuato i lavori entro il 16 febbraio. Inoltre, sembra probabile il ritorno della cessione anche per le onlus, il terzo settore, il sismabonus e le case popolari.

I bonus edilizi

Per quanto riguarda i bonus edilizi, c'è ampia convergenza sulla cessione del credito per le spese relative al 2022, ma senza ancora un contratto di cessione sottoscritto. Il termine per la presentazione dei documenti è fissato al 31 marzo 2023 e non è prevista una proroga.

Inoltre, si sta cercando di risolvere il problema dei lavori in edilizia libera, che non richiedono la Cila, come l'installazione di caldaie, condizionatori e infissi, per i quali c'è il rischio di perdere lo sconto in fattura se i lavori non sono ancora stati effettuati.

Le scadenze del superbonus

Per il Superbonus al 110% per le villette, la scadenza per chi ha raggiunto almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre è fissata al 31 marzo, ma si sta discutendo la proroga fino a fine giugno.

La proroga riguarderà il sismabonus per le aree del cratere, le onlus e il terzo settore e le case popolari, mentre per gli incapienti il governo ha molti dubbi sull'eventuale proroga. Per i crediti incagliati, l'ipotesi più probabile resta quella delle compensazioni con F24, nonostante non convinca del tutto il governo.

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