A 'Non è l'Arena' le parole della conduttrice che vive nella città lombarda più colpita dall'emergenza sanitaria“

Tra i personaggi dello spettacolo intervenuti in televisione per donare una testimonianza dell'emergenza coronavirus c'è Cristina Parodi, apparsa a Non è l'Arena nella puntata del 22 marzo. La giornalista e conduttrice parla da un osservatorio particolarmente difficile, ovvero quello di Bergamo. La Parodi vive da anni nell'area che al momento è la più drammaticamente colpita dall'epidemia ed è la moglie di Giorgio Gori,  produttore televisivo e sindaco della città lombarda dal 2014. In collegamento con Massimo Giletti, è apparsa molto commossa nel raccontare la disperazione di una provincia che non vede la popolazione cantare alle finestre ma piangere circa mille morti ufficiali (ma potrebbero essere molti di più). https://twitter.com/La7tv/status/1241848631055048704

Le parole di Cristina Parodi

"Una situazione strana, surreale", ha dichiarato la Parodi in collegamento dalle mura di Bergamo, "Si vive profondamente addolorati e preoccupati. C'è la speranza che arrivino medici, che stia nascendo un ospedale da campo. A Bergamo le persone piangono ma lo fanno in silenzio per non disturbare. Questa è una città bloccata, piegata dal dolore. Non vorrei che le notizie dei contagi diminuiti spingessero le persone a cambiare atteggiamento. Continuate stare a casa, fatelo per noi di Bergamo, che abbiamo il cuore pesante. Ognuno di noi conosce qualcuno che è stato male o che è morto. L'immagine più dolorosa? Bergamo è una città veramente spettrale. Da una parte è quasi affascinante vedere la piazza con il rumore della fontana. Le immagini delle salme trasportate fuori città sono terribili, è più bello vedere l'immagine che ho dietro di me. Sono sulle mura venete, qui c'è sempre gente e ora non c'è un rumore".(Fanpage) Leggi anche: Coronavirus a Napoli. La Volante della Polizia si ferma in strada e ringrazia i residenti. Seguici su Facebook: 41esimoparallelo
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