Maria Elena Boschi perseguitata da uno stalker. L'ex ministra chiede aiuto e si reca in procura e denuncia tutto. Non è la prima volta che qualcuno le rende la vita impossibile.

La Boschi perseguitata da uno stalker

Mail sgradevoli, attacchi sul profilo Instagram, tentativi di chiamate attraverso la segreteria. Sono alcuni degli episodi che hanno spinto la capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi a presentare denuncia per stalking. La notizia è riportata dal Messaggero. Da settimane l’ex ministra, riporta il quotidiano, si è ritrovata molestata da un personaggio per ora rimasto sconosciuto. Dopo il deposito della denuncia la Boschi è stata convocata dalla polizia giudiziaria. Ieri, entro i cinque giorni dalla presentazione della querela previsti dal Codice Rosso, Boschi è stata ascoltata a piazzale Clodio, in presenza del magistrato titolare delle indagini, il pm Stefano Pizza. Non è la prima volta che la deputata si ritrova a denunciare di essere vittima di stalking. Un uomo che l’ha molestata a lungo nel 2017 è stato condannato a due anni e due mesi di carcere. (Il Fatto Quotidiano).

Intanto, nuovi provvedimenti anche per la Campania: "Chi esce di casa rischia omicidio colposo”

Provvedimenti duri e sanzioni per chi viola le regole imposte dalle normative per il contenimento di contagi Covid 19. Rischia l'accusa di omicidio colposo per chi esce in presenza di sintomi.

Dure sanzioni per chi dichiara il falso

Emergenza sanitaria. Sale vertiginosamente la curva dei contagi e non si scherza con i casi di contagi e neppure dal punto di vista penale. Pene severe per chi dichiara il falso nell'autocertificazione in cui va dichiarato lo spostamento solo per esigenze lavorative o per altri stati di necessità: la pena va da uno a sei anni di reclusione. Previsto l’arresto facoltativo in flagranza e la procedibilità è d’ufficio. Arriva l'ok per la segnalazione da parte di dei pubblici ufficiali in casi in cui si venga a conoscenza delle infrazioni. Scatta così automaticamente il procedimento penale. I pubblici ufficiali hanno l’obbligo di denunciare i reati. Se non provvedono alle sanzioni rischiano l’imputazione per reato di omessa denuncia, punito dall’articolo 361 del Codice penale. Sono considerati pubblici ufficiali, oltre alle forze di polizia e armate, i vigili del fuoco e i vigili urbani, nonché magistrati nell’esercizio delle loro funzioni, i notai e i medici ospedalieri. Tutti possono segnalare i casi sospetti e far attivare le verifiche. Leggi anche: Bimbo lanciato nel vuoto, la mamma sapeva: non fu un incidente Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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