Esplosione Suviana, identificate la quinta e sesta vittima
Sei morti, un disperso e cinque feriti gravi nell'esplosione alla centrale elettrica Enel Green Power di Suviana. Le vittime identificate e i dettagli dell'incidente che hanno scosso la comunità
Titolo: Tragedia alla Centrale Enel di Suviana: Bilancio delle Vittime e Dettagli dell'Incidente
Una tragedia senza precedenti ha colpito la centrale elettrica Enel Green Power del lago di Suviana sull'Appennino bolognese, con un bilancio tragico di sei morti, un disperso e diversi feriti gravi. L'incidente ha scosso la comunità locale e ha lasciato un vuoto insormontabile nelle famiglie delle vittime.
Le sei vittime di Suviano
Le vittime identificate nella strage sono state Vincenzo Franchina, Mario Pisani, Pavel Petronel Tanase, Adriano Scandellari, Paolo Casiraghi e Alessandro D'Andrea. Le loro storie e il loro contributo alla comunità hanno reso ancora più dolorosa la perdita per chi li conosceva.
Vincenzo Franchina, il più giovane delle vittime, era un padre di famiglia di appena tre mesi, mentre Mario Pisani, il più anziano, era un ex dipendente Enel con una vasta esperienza nell'impiantistica. Pavel Petronel Tanase, originario della Romania, lavorava per una ditta esterna agli impianti.
Adriano Scandellari, 57 anni, era un lavoratore specializzato di Enel Green Power nella funzione di O&M Hydro, recentemente insignito della stella al merito per il lavoro dal presidente Sergio Mattarella.
Paolo Casiraghi, 59 anni, era un tecnico della ABB con una vita passata nella zona nord di Milano e una grande passione per l'Inter. Era un professionista con tanta esperienza e viaggiava spesso per lavoro.
Alessandro D'Andrea, 37 anni, originario del Pisano ma residente in Lombardia, aveva una grande passione per la pesca al salmone e la musica. Era un esperto sviluppatore software e aveva una relazione stabile e profonda con la sua fidanzata.
Il gruppo dei lavoratori della centrale era molto unito e rispettato nella comunità locale. La tragedia ha colpito profondamente tutti coloro che li conoscevano e hanno lavorato con loro.
Il ristoratore Simone Cappi, vicino alla centrale, è stato tra i primi a intervenire nei soccorsi e ha testimoniato l'unità e il rispetto tra i lavoratori.
La perdita delle sei vittime e il dolore delle loro famiglie rimarranno un ricordo indelebile per la comunità di Suviana. Che la solidarietà e il sostegno reciproco possano aiutare ad affrontare questo momento di grande dolore e tristezza.