"L'Ue ha bisogno di tutta la sua potenza di fuoco"

Nella risposta alla crisi economica generata dal coronavirus, "nello specifico attraverso l'emissione di titoli comuni". A dirlo è Giuseppe Conte in un'intervista alla Sueddeutsche Zeitung. Il premier italiano ha sottolineato che "viviamo il più grande shock dalla guerra" e "a questo anche l'Europa deve dare una risposta". Per Conte molti Paesi hanno guardato finora soltanto ai propri vantaggi, la Germania ha "un bilancio commerciale superiore a quanto prevedano le regole dell'Ue" e con questo surplus non opera da locomotiva bensì da "freno per l'Europa".

“Il Mes in Italia ha una cattiva fama”

Ha detto tra le altre cose il presidente del Consiglio nell’intervista anticipata dal sito del giornale tedesco. "Non abbiamo dimenticato che ai greci, nell'ultima crisi finanziaria, sono stati richiesti sacrifici inaccettabili perché ottenessero i crediti", così Conte. "È indiscutibile: l'Italia è stata lasciata sola", la risposta a una domanda sulla sensazione degli italiani di essere stati lasciati soli all'inizio della crisi causata dal coronavirus. "Anche Ursula von der Leyen si è scusata per questo a nome dell'Unione europea, nell'Europarlamento. Devo dire che ho molto apprezzato questo gesto", ha detto ancora Conte.

Ricciardi: “Assolutamente troppo presto per iniziare la fase 2”

Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute, ha dichiarato in un'intervista a SkyTg24 che è "assolutamente troppo presto per iniziare la fase due, i numeri, soprattutto in alcune Regioni, sono ancora pieni di una fase uno che deve ancora finire.È assolutamente importante non affrettare e continuare".

Lo scienziato ha ricordato:

"Il piano del ministro Speranza, articolato su cinque punti e che sta preparando la fase due, è quello da attuare ed è basato su distanziamento sociale, rafforzamento del servizio sanitario nazionale sia nella parte territoriale che nella parte ospedaliera e poi sulla diagnostica estesa ma mirata e sul tracciamento. Questa è la fase preparatoria, però non c’è dubbio che potrà partire, soprattutto in alcune Regioni, quando conteremo i nuovi casi sulle dita di una mano e non certamente con numeri a quattro cifre”. (Fanpage) Leggi anche: Coronavirus, il bollettino del 19 aprile Seguici su facebook: 41esimoparallelo
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