La comunità di Vigonovo e oltre è avvolta da un dolore profondo e senza fine con il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la giovane scomparsa da una settimana. La speranza di ritrovarla viva è stata infranta vicino al lago di Barcis. Gino Cecchettin, il padre, ha vissuto l'incubo peggiore: condotto sul luogo dalle autorità ha riconosciuto il corpo della figlia.

Fin dalla mattina, le voci riguardo al ritrovamento di un corpo nella zona di Barcis si sono diffuse rapidamente. Poi il dramma: la confermato che quel corpo apparteneva a una giovane donna. La Procura di Venezia, incaricata delle indagini, ha ufficialmente annunciato la tragica scoperta.

Il papà di Giulia, Gino Cecchettin, è uscito dalla sua casa di Vigonovo con gli occhi bassi e il volto teso, accompagnato dai carabinieri della Compagnia di Chioggia. È stato condotto sul luogo dove è stato trovato il corpo della sua amata figlia. La speranza di un ritorno a casa di Giulia in vita è stata spezzata, lasciando spazio solo al dolore. La famiglia Cecchettin e l'intera comunità, che ha seguito con il fiato sospeso le ricerche, sono ora immersi in un lutto incolmabile.

L' addio della sorella su Instagram

Elena Cecchettin, ha usato poche parole per dire addio alla sua cara. Su Instagram, ha condiviso una foto in bianco e nero in cui entrambe sorridono, quasi a formare un cuore con le braccia alzate. La didascalia toccante recita: "Rest in power, i love you".

 
 
 
 
 
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Questa tragica scoperta segue le rivelazioni inquietanti del video che ha documentato l'aggressione di Filippo Turetta, l'ex fidanzato, nei confronti di Giulia nell'area industriale di Fossò. Iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio. La comunità ora si unisce nel sostegno alla famiglia Cecchettin, cercando conforto in un periodo così doloroso.

Le parole di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin

«Il contenuto di quei video mi ha fatto paura, tolto speranza, ma non mi ha stupito», aveva detto Elena Cecchettin al Corriere della Sera riguardo alle immagini dell'aggressione nell'area industriale di Fossò, che non ha visto ma le è stato raccontato. «Se da un lato mi ha spaventato profondamente ricevere queste informazioni dall’altra non posso dire di essere stupita, visti i racconti di Giulia sul loro rapporto. Sapevo che Filippo era pericoloso ma non mi aspettavo che potesse arrivare a questo». Elena passa a esaminare i «campanelli d'allarme» che avrebbero dovuto mettere in guardia la sorella: «Aveva un comportamento assolutamente coercitivo dal punto di vista psicologico. Una volta, ad esempio, lei doveva fare shopping a Padova. Lui le ha proposto di accompagnarla, lei ha rifiutato e se l’è trovato alla fermata dell’autobus». Ancora, Giulia aveva confessato alle amiche di avere paura di Filippo, e che lui non voleva si laureasse per prima: «Le diceva chiaramente che avrebbe dovuto aspettarlo, rallentare gli esami. E quando durante la loro relazione sono stati in crisi le ha detto che se l’avesse lasciato si sarebbe ucciso».

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