Una terribile vicenda ha scosso il quartiere Bonagia, alla periferia di Palermo, all'interno di un'abitazione di via del Visone. Fanni Sisina, settantatreenne, è accusata di aver ucciso la figlia Maria Cirafici, di 44 anni, soffocandola con un cavo elettrico nella casa che le due donne condividevano da molti anni.

La madre si è costituita dopo aver commesso l'omicidio, contattando immediatamente le autorità per confessare il gesto orribile. Ha dichiarato agli agenti di aver stretto le mani intorno al collo della figlia, spingendola al soffocamento.

Palermo: uccide la figlia strangolandola, poi confessa

Secondo quanto emerso dalle prime indagini della Squadra Mobile di Palermo, non ci sono segni di colluttazione né prove di una lite avvenuta prima dell'omicidio. La residenza è stata trovata in uno stato ordinato, suggerendo che l'atto sia stato premeditato dalla madre.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, la vittima, Maria Cirafici, lottava da tempo contro una grave depressione ed era sotto cure mediche. Il contesto familiare difficile sembra essere stato un fattore rilevante nell'atroce gesto omicida perpetrato dalla madre, Fanni Sisina. Tuttavia, durante il suo interrogatorio notturno, la donna non è stata in grado di spiegare il motivo dietro il suo comportamento folle.

La Procura di Palermo, responsabile delle indagini, ha ordinato un'autopsia sul corpo della vittima. Il procuratore Daniela Randolo, insieme al procuratore aggiunto Ennio Petrigni, sta preparando la richiesta di convalida del fermo per la settantatreenne. Le indagini sono in corso per comprendere cosa abbia spinto la donna anziana a compiere un gesto così efferato nei confronti della figlia con cui conviveva.

La comunità locale è sgomenta di fronte a questa tragedia familiare. Gli inquirenti continuano a cercare risposte e a scandagliare il profondo dolore che ha portato a un tale evento.

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