Carola Finessi, chi è la mamma che ha annegato la figlia di 10 mesi a Nole
La donna in cura da un psicologo a causa della depressione post partum, aveva saltato la seduta
![Carola Finessi uccide la figlia di 10 mesi a Nole Canavese](https://slyvi-tstorage.fra1.cdn.digitaloceanspaces.com/l117930082504_tml393713006337_301517264085_1732297829138543.jpg)
Il 22 novembre 2024, la piccola comunità di Nole Canavese, in provincia di Torino, è stata scossa da un drammatico episodio che ha avuto come protagonista Carola Finessi, una madre di 34 anni accusata di aver ucciso la figlia di soli 10 mesi, Perla, annegandola nella vasca da bagno. Dopo il tragico gesto, Carola ha tentato di togliersi la vita, ferendosi con un coltello da cucina. Ricoverata in gravi condizioni all'Ospedale Molinette di Torino, la donna è ora in prognosi riservata.
Le indagini sull'accaduto sono coordinate dalla Procura di Ivrea, e, secondo quanto emerso, la causa principale di questa tragedia sarebbe legata a una grave depressione post partum, una condizione psichica che colpisce molte donne dopo il parto, ma che in questo caso ha avuto conseguenze devastanti.
La vita di Carola Finessi e la sua lotta contro la depressione
Carola, descritta come una donna dolce e affettuosa, viveva a Nole insieme al compagno Antonio Parriello e alla loro figlia Perla. La famiglia, che sembrava condurre una vita serena, era solita fare passeggiate quotidiane con il passeggino di Perla e il loro cane, come osservato dai vicini. Nessuno, però, poteva immaginare il dolore che la madre nascondeva dentro di sé.
Secondo quanto riportato, Carola era da tempo sotto trattamento psicologico, avendo manifestato segni di depressione fin dai primi mesi di gravidanza. Era seguita da uno psicologo, ma proprio nel giorno della tragedia, la donna aveva saltato la seduta terapeutica prevista. Gli esperti ritengono che questa mancanza di supporto possa aver esacerbato il suo stato psicologico, spingendola a compiere il gesto estremo.
Antonio Parriello: il compagno distrutto dalla tragedia
Antonio Parriello, compagno di Carola e padre di Perla, è il primo a chiamare i soccorsi dopo aver trovato la sua compagna e la figlia in condizioni disperate. Disperato, racconta come lui e Carola avessero costruito insieme il sogno di una famiglia felice. La notizia della tragedia ha sconvolto l'uomo, che ha visto distrutto il suo mondo in un istante. La coppia, unita da 18 anni, sembrava aver affrontato insieme le difficoltà, ma purtroppo non è riuscita a superare il peso della malattia psicologica che affliggeva Carola.
Il dolore della comunità di Nole
La piccola comunità di Nole, dove tutti si conoscono, è rimasta profondamente sconvolta dalla tragedia. I vicini ricordano la famiglia come una coppia solare e amorevole, che sembrava godere di una vita serena. La scoperta dell'infanticidio ha lasciato tutti senza parole, con il paese che si è stretto attorno alla famiglia e ha seguito con attenzione il decorso delle indagini.
La depressione post partum: una condizione ancora troppo spesso ignorata
La depressione post partum è una condizione psicologica che colpisce una percentuale significativa di donne, ma che è ancora poco compresa e raramente trattata con la dovuta attenzione. Secondo i dati, la depressione post partum riguarda circa il 7% delle donne nel primo anno dopo il parto e può essere scatenata da una combinazione di fattori ormonali, psicologici e sociali.
Le donne a rischio sono quelle che hanno una storia di depressione precedente, problemi familiari o un ambiente privo di sostegno. Carola Finessi, che stava affrontando un periodo difficile della sua vita, rappresenta un triste esempio di come la depressione post partum possa portare a gesti estremi, in particolare quando non vengono rispettate le necessarie cure e il supporto psicologico.
Un dramma che solleva la necessità di una maggiore attenzione
La tragedia che ha coinvolto Carola Finessi e la piccola Perla evidenzia ancora una volta la necessità di una maggiore consapevolezza e attenzione verso la depressione post partum. Non è solo un disturbo mentale da trattare con farmaci, ma una condizione che richiede supporto, comprensione e un intervento tempestivo da parte di familiari, amici e professionisti.
Carola Finessi ora dovrà affrontare le conseguenze legali e psicologiche di un gesto irreparabile, ma il caso solleva un'importante riflessione su come la società affronti i disturbi psichici legati alla maternità, un tema che spesso viene ignorato fino a quando non esplode in tragedie come quella che ha colpito Nole.