il trapper Jordan Jeffrey Baby
il trapper Jordan Jeffrey Baby

Una notizia scioccante ha colpito il mondo della musica e della cronaca giudiziaria: il trapper Jordan Jeffrey Baby, conosciuto anche come Jordan Tinti, si è tolto la vita nella casa circondariale di Torre del Gallo a Pavia. Il giovane artista, appena 27enne, stava scontando una pena di 4 anni e 4 mesi per una rapina aggravata dall'odio razziale. La sua morte lascia interrogativi sul sistema carcerario e sulla salute mentale dei detenuti.

La storia di Jordan Jeffrey Baby

Jordan Jeffrey Baby era stato condannato per una violenta rapina ai danni di un operaio nigeriano, avvenuta in un sottopassaggio della stazione di Carnate (Monza e Brianza). Insieme a un altro trapper, Traffik, era stato riconosciuto colpevole di minacce e frasi razziste rivolte alla vittima, immortalando l'aggressione in un video. Questo triste episodio aveva portato alla sua condanna e alla sua reclusione.

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Difficoltà e tentativi di suicidio

Tre mesi fa, Jordan era stato trasferito in una comunità pavese per un affidamento terapeutico, ma questa misura era stata sospesa dal Tribunale di Sorveglianza, che aveva ordinato il suo ritorno in carcere. Il giovane trapper aveva già tentato il suicidio in passato e aveva denunciato di aver subito maltrattamenti e abusi durante la sua detenzione. Questi segnali di sofferenza mentale e psicologica sollevano interrogativi sulle condizioni delle carceri e sulla necessità di maggiori interventi per la salute mentale dei detenuti. 

«Il mio assistito non doveva tornare in quel carcere. Lo avevo sentito ieri (lunedì ndr) alle cinque del pomeriggio, per un colloquio telefonico, e nulla faceva pensare a un epilogo simile. Sono abbattuto come uomo, ma come avvocato mi batterò perché venga fatta chiarezza, a partire dall’autopsia. Una morte così, di un ragazzo di 26 anni, è una sconfitta per tutti». Lo ha dichiarato il suo legale. 

L’ultima sua apparizione in tribunale a Monza risale a un mese fa circa. Era a piede libero, in compagnia di una ragazza, per un processo che lo vedeva imputato di danneggiamenti ai danni di un’auto parcheggiata in strada a Sesto San Giovanni. Nel 2019, era stato denunciato per altri vandalismi, ma commessi contro un veicolo dei carabinieri a Napoli. Un'azione filmata e postata successivamente in rete per promuovere il lancio di un suo singolo.

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