Nicola Mariniello
Nicola Mariniello

La perdita del luogotenente dei carabinieri Nicola Mariniello ha scosso profondamente la comunità di Benevento e oltre. 

A pochi giorni dal suo 64esimo compleanno, il ricordo di Mariniello è indissolubilmente legato a un tragico evento accaduto il 11 luglio 1998: una rapina che si è trasformata in omicidio di un giovane gioielliere ad Airola.

Nicola Mariniello, il gigante dal sorriso buono

Così lo ricordano i colleghi, la famiglia e l'intera comunità. Un uomo che ha saputo trasformare la sua profonda scossa emotiva in una fonte inesauribile di energia nell'attività investigativa. In qualità di comandante della Stazione di Airola dell'Arma, ha condotto con determinazione e competenza le indagini, collaborando con i colleghi e il procuratore Massimo Perrotti, fino all'individuazione dei responsabili del terribile crimine.

Nicola Mariniello (Foto da Facebook)

La rapina che segnò Mariniello

Sono passati quasi 26 anni da quel tragico giorno, ma il ricordo di Mariniello e del suo operato rimane vivo e tangibile per chiunque si sia avvicinato alla cronaca di quegli eventi. La notizia della sua scomparsa ha colpito tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, compreso chi come me ha avuto l'onore di interagire con lui durante il suo servizio ad Airola dal 1996 al 2008, prima del suo trasferimento a Sorrento.

Mariniello era un militare di straordinaria competenza e rigore professionale, ma soprattutto era un uomo di grande umanità e gentilezza. Conservo ancora nitidamente le parole di conforto che mi rivolgeva quando, nel fervore del mio lavoro di cronista, chiedevo informazioni che non poteva rilasciare. Il suo sorriso e il suo saluto affettuoso resteranno per sempre nel mio cuore.

Con la sua scomparsa, la comunità perde un punto di riferimento e un esempio di dedizione al servizio pubblico. Ma il suo ricordo continuerà a ispirare e guidare coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Buon viaggio, luogotenente Mariniello, e grazie per tutto quello che hai fatto per la nostra comunità.

LE ALTRE NOTIZIE DI CRONACA 

Dopo un'agonizzante attesa di dodici giorni, il mistero della scomparsa di Antonella Di Massa, la donna di 51 anni residente a Casamicciola, ha finalmente trovato una tragica risoluzione. Il suo corpo è stato rinvenuto in un aranceto, a meno di 300 metri dalla sua auto, che era parcheggiata in una strada di campagna sull'isola di Ischia.

 

La macabra scoperta

La terribile scoperta è stata fatta da due giornalisti della nota trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", giunti sull'isola per seguire da vicino lo sviluppo delle indagini su questo caso che ha tenuto in ansia l'intera comunità.

Il cadavere della donna è stato trovato in un terreno contiguo alla strada, separato da essa solo da una bassa siepe, in un luogo non così lontano da una zona frequentata. Le prime ipotesi investigative suggeriscono che la morte sia avvenuta nelle ultime 24 ore, escludendo l'ipotesi di un decesso immediatamente successivo alla scomparsa. Le autorità competenti, incluse la Procura e la Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, hanno ordinato l'autopsia per stabilire con certezza le cause del decesso e determinare se si tratti di un suicidio, come inizialmente ipotizzato dagli inquirenti, o di un omicidio.

Le ricerche di Antonella Di Massa hanno coinvolto un grande dispiegamento di risorse, con l'impegno di decine di uomini delle forze dell'ordine e volontari, mezzi tecnologici come elicotteri, droni e motovedette, ma fino a questo momento senza esito positivo. Continua a leggere qui

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