Elezioni Europee
Elezioni Europee, i primi dati sull'affluenza

Le elezioni europee dell'8 e 9 giugno sono accompagnate da un crescente timore: il rischio di una forte astensione

Osservando il trend delle ultime tornate elettorali per le Europee, la prospettiva che meno del 50% degli elettori si rechi alle urne non è affatto remota. 

Il record negativo di affluenza del 54,5% nel 2019 ha sollevato preoccupazioni significative, con molti esperti che prevedono che il non voto possa nuovamente essere il "primo partito".

L'Importanza del Voto

Le autorità politiche e istituzionali stanno facendo appelli pressanti agli elettori affinché esercitino il loro diritto di voto. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente sottolineato l'importanza delle elezioni, definendole un "grande esercizio di democrazia" e invitando gli elettori a diventare protagonisti del proprio futuro. Anche la premier Giorgia Meloni ha esortato i cittadini a votare, ricordando che l'Europa ha un impatto diretto sulla quotidianità delle persone più di quanto si possa pensare.

L'Election Day e la Partecipazione

L'election day, che unisce le elezioni europee a quelle amministrative, potrebbe in qualche modo contenere il fenomeno delle "urne vuote". Tuttavia, gli analisti e i partiti sono in attesa di vedere come si evolverà l'affluenza e quanto influirà la consueta disomogeneità della partecipazione al voto in diverse aree del paese. Storicamente, le regioni del Nord Italia hanno visto una maggiore affluenza rispetto a quelle del Sud e delle isole.

Le Differenze Regionali e l'Impatto sui Partiti

Affluenza Differenziata tra Nord e Sud

Nel 2019, le circoscrizioni Nord Est e Nord Ovest hanno visto oltre il 60% dei cittadini recarsi alle urne, mentre al Sud solo il 46% ha votato, e nelle isole la percentuale è scesa addirittura al 35%. Questa disparità potrebbe penalizzare partiti con un forte bacino elettorale nel Meridione, come il Movimento 5 Stelle, che nella scorsa tornata europea ha sfiorato il 30% nella circoscrizione Sud, rispetto al 17% circa nelle altre circoscrizioni.

Il Vantaggio per i Partiti Maggiori

Una scarsa affluenza potrebbe favorire i partiti più grandi, che hanno un elettorato distribuito in modo più omogeneo sul territorio nazionale. La Lega, ad esempio, ha ottenuto un notevole successo nel 2019 con il 34,2% dei voti totali e picchi del 40% al Nord Est e Ovest. Il partito potrebbe trarre vantaggio da una maggiore affluenza al Nord rispetto agli alleati di Forza Italia, che nel 2019 hanno raggiunto il 12% al Sud.

La Soglia di Sbarramento

L'affluenza influirà anche sui partiti minori che lottano per superare la soglia di sbarramento del 4%. È cruciale capire come i vari segmenti demografici, in particolare i giovani e i nuovi elettori, parteciperanno al voto. Quest'anno, 267.830 diciottenni voteranno per la prima volta, e la loro partecipazione potrebbe avere un impatto significativo sul risultato elettorale.

La Partecipazione dei Fuorisede

Studenti Fuorisede e Voto

Per la prima volta, gli studenti fuorisede possono votare senza dover tornare al loro comune di residenza. Tuttavia, solo il 4% degli studenti aventi diritto ha presentato la domanda per votare fuori sede, un dato che non promette bene per l'affluenza complessiva.

L'astensione rimane uno dei principali punti critici delle elezioni europee del 2024. L'appello delle autorità e dei leader politici mira a sensibilizzare i cittadini sull'importanza del voto, ma resta da vedere se questi sforzi saranno sufficienti a invertire il trend negativo degli ultimi anni. L'affluenza, soprattutto nelle diverse regioni italiane, giocherà un ruolo cruciale nel determinare l'esito elettorale e l'equilibrio di potere tra i partiti.

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