Chico Forti Tajani
Chico Forti Tajani

Il vicepremier e capo della Farnesina, Antonio Tajani, ha spiegato che "un tribunale italiano deve riconoscere la sentenza degli Stati Uniti, poi deve essere mandato in Usa il documento, e poi naturalmente serve aspettare il ritorno in Italia del nostro connazionale" riguardo al ritorno in Italia di Chico Forti, detenuto negli Stati Uniti. 

Tajani ha precisato che ciò richiederà ancora "qualche settimana".

Chico Forti, originario di Trento, si trova nel Dade Correctional Institution di Florida City dal 2000, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike. 

Chico Forti

Si è sempre dichiarato innocente

Dopo decenni di trattative fallite, ad annunciare il suo trasferimento dagli Stati Uniti è stata la premier Giorgia Meloni lo scorso 1° marzo, durante il suo viaggio a Washington.

C'è stata una condanna, quindi dovrà tornare in Italia e scontare la pena", ha precisato Tajani ai microfoni del Tg2, riferendosi a Forti. Tajani ha evidenziato che con Forti le cose andranno diversamente da “come facemmo con la Baraldini, che venne liberata il giorno dopo il suo rientro in Italia

Il riferimento è al caso di Silvia Baraldini, attivista che nel 1983 fu condannata a 43 anni di carcere negli Usa per diversi reati, tra cui associazione sovversiva. 

“Era una situazione diversa, lei era coinvolta in reati correlati al terrorismo", mentre quella di Forti "è stata una vicenda molto controversa, poco chiara" e "un omicidio del quale si è sempre dichiarato innocente”. 

In ogni caso, “c'è stata una condanna” e quindi “tornerà in Italia dove sconterà una pena". Solo più avanti “si vedrà” se cambierà qualcosa. 

Tajani esprime soddisfazione per aver sciolto il caso Forti e altre situazioni simili: 

Abbiamo riportato a casa Chico Forti, Piperno e la famiglia sequestrata in Mali. Lo abbiamo fatto, lavorando in silenzio 

Poi è tornato a parlare di Ilaria Salis, detenuta a Budapest con l'accusa di aver aggredito un gruppo di attivisti di estrema destra. 

Non entriamo nel merito del processo. Abbiamo chiesto che non venga più condotta in aula in manette perchè da noi è proibito. In Ungheria accade sempre così come negli Stati Uniti, ma io ho chiesto che venga usato lo stesso sistema usato in italia quindi durante l'udienza quantomeno avere mani e piedi liberi

La giornalista Manuela Moreno ha dichiarato: 

Con Chico Forti sono sempre stata in contatto e in tutti questi anni ho sempre sentito un uomo molto forte, motivato e consapevole del fatto di essere innocente e di voler uscire da innocente. Lo aspettiamo a braccia aperte

Moreno, che è stata anche corrispondente dagli Stati Uniti, ha affermato: 

Mi sono occupata del caso fin dall'inizio e all'epoca eravamo gli unici a parlarne. Ho studiato bene tutte le carte ed è un caso complicatissimo in cui intervengono molti elementi tenendo conto anche che all'epoca dei fatti non c'erano tutta una serie di strumenti che poi la criminologia ha acquisito nel tempo. E' tutto molto indiziario: non esistono prove concrete che fanno di Chico Forti un colpevole 

Infine, ha concluso dicendo: 

L'ultima volta che ho visto Forti di persona è stato prima della pandemia ma sono sempre rimasta in contatto. Lui ha una grandissima forza, una grandissima voglia di riscatto, soprattutto per i figli. Per questo ha sempre rifiutato altre soluzioni che non fossero il riconoscimento della sua innocenza. Mi diceva sempre che non era possibile che finisse così questa storia e che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla

 

 

 

 

 

 

 

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