Sara Campanella e Ilaria Sula
Ilaria Sula e Sara Campanella

In un’Italia sconvolta dall’ennesima ondata di femminicidi, le comunità di Terni e Misilmeri si sono strette nel dolore per la tragica scomparsa di due giovani donne: Ilaria Sula e Sara Campanella, entrambe di 22 anni, entrambe vittime della brutalità di chi non ha accettato un “no” come risposta. Due funerali, celebrati lo stesso giorno – lunedì 7 aprile – sono diventati simboli di una mobilitazione civile contro la violenza di genere.

L’ultimo saluto a Ilaria Sula: Terni proclama il lutto cittadino

Alle ore 14:00 di lunedì 7 aprile, Terni si è fermata in silenzio per rendere omaggio a Ilaria Sula. La giovane studentessa, brutalmente uccisa a Roma dall’ex fidanzato Mark Antony Samson, è stata ricordata con una cerimonia funebre che ha coinvolto l’intera città. Il corteo è partito da viale dello Stadio, davanti alla casa della ragazza, e ha raggiunto il cimitero comunale per una cerimonia privata, riservata alla famiglia.

Il sindaco di Terni ha proclamato il lutto cittadino, invitando scuole, negozi e uffici a osservare un momento di raccoglimento. La città intera si è stretta intorno alla famiglia di Ilaria, dimostrando un forte senso di solidarietà in un momento così tragico.

Sara Campanella, funerali tra lacrime e rabbia a Misilmeri

Lo stesso giorno, alle 10:30, a Misilmeri, in provincia di Palermo, si sono svolti i funerali di Sara Campanella. Nella chiesa di San Giovanni Battista, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha celebrato una funzione carica di emozione e indignazione. Sara è stata uccisa a Messina da un collega universitario, Stefano Argentino, che non ha accettato di essere rifiutato.

Anche Misilmeri e Messina hanno proclamato il lutto cittadino. La giovane, molto conosciuta nella comunità, è stata ricordata da amici, familiari e associazioni locali come una ragazza solare, generosa, piena di sogni spezzati troppo presto.

Due femminicidi in una settimana: il rifiuto che diventa tragedia

Ilaria e Sara non si conoscevano, vivevano in regioni diverse, ma le loro storie si intrecciano nel dolore comune di due vite interrotte per colpa della violenza. Entrambe studentesse universitarie, entrambe uccise da uomini che non hanno accettato la fine di una relazione o un semplice rifiuto. In entrambi i casi, gli assassini hanno confessato i delitti, aggiungendo l’ennesima pagina nera al triste bollettino dei femminicidi in Italia.

Ilaria era tornata a Terni dopo la rottura con Samson, ma l’ex compagno l’ha raggiunta a Roma, dove l’ha uccisa e nascosto il corpo in una valigia gettata in un dirupo. Sara, invece, viveva a Misilmeri ma studiava a Messina, dove è stata aggredita nei pressi del campus universitario.

Funerali che diventano manifestazioni contro la violenza sulle donne

Quelli di Ilaria e Sara non sono stati semplici funerali. Sono stati momenti di mobilitazione pubblica, di presa di coscienza collettiva. Le amministrazioni locali, le associazioni femminili e centinaia di cittadini hanno partecipato ai cortei funebri per gridare un forte “basta” alla violenza sulle donne.

«È inaccettabile che una donna debba morire per aver detto no», ha dichiarato il vicesindaco di Misilmeri. «Sara è figlia di tutti noi». A Terni, il padre di Ilaria ha trovato il coraggio di ringraziare la città: «La vostra vicinanza è una luce nel nostro buio».

Un appello a cambiare: serve una svolta culturale urgente

I tragici eventi che hanno coinvolto Ilaria Sula e Sara Campanella rappresentano un punto di non ritorno. La società chiede ora leggi più efficaci, educazione affettiva nelle scuole e politiche di prevenzione concrete. Ogni vittima ha un volto, una storia, una famiglia distrutta. L’Italia non può più permettersi l’indifferenza.

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