Rigopiano l'aniversario della tragedia
Rigopiano l'aniversario della tragedia

Il 18 gennaio 2017, la piccola località di Farindola, in Abruzzo, è stata teatro di una delle tragedie più gravi della storia recente italiana. L’Hotel Rigopiano, un rifugio montano, è stato travolto da una valanga che ha causato la morte di 29 persone, tra cui clienti e membri del personale. A distanza di otto anni, il dolore dei familiari non è diminuito, e la ricerca di giustizia continua a essere al centro delle loro vite.

Commemorazioni delle vittime e nuove iniziative

Le cerimonie in memoria delle vittime si svolgono ogni anno, a partire dal Giardino della Memoria a Rigopiano, dove oggi, 18 gennaio 2025, alle ore 15:00, sarà inaugurato un monumento dedicato alle vittime, con una fiaccolata fino all’obelisco commemorativo. Questo atto simbolico proseguirà con una serie di rituali toccanti, come l’alzabandiera, il suono del silenzio e la deposizione di 29 rose bianche in ricordo dei defunti.

Le commemorazioni non si limitano a Rigopiano. A Montesilvano, alle ore 10:00, si terrà una cerimonia al Giardino Rigopiano, mentre a Chieti si ricorderanno le vittime locali presso il Monumento alle vittime, intitolato proprio a chi ha perso la vita in questa tragedia. Ogni cerimonia è un’occasione per rendere omaggio a chi non c’è più, ma anche per chiedere che le responsabilità vengano finalmente chiarite.

I ritardi nei soccorsi: nuove accuse

Uno degli aspetti che continua a suscitare indignazione tra i familiari delle vittime è la gestione dei soccorsi, che secondo le indagini, è stata pesantemente influenzata da ritardi e disorganizzazione. Il livello di pericolo per le valanghe, che il 18 gennaio 2017 era stato dichiarato massimo (livello 4), era noto alle autorità, ma non furono adottate misure preventive adeguate. Nonostante il grave rischio, le strade non furono chiuse e l’evacuazione dell’hotel non venne mai messa in atto.

Le sentenze dei tribunali, incluse quelle dell’Aquila, hanno sottolineato che le condizioni meteorologiche avrebbero dovuto allertare immediatamente le istituzioni competenti, ma nonostante tutto, le risposte furono inadeguate. Questo ha rappresentato una delle principali cause della tragedia e ha innescato una lunga serie di procedimenti legali.

Processo e sviluppi giudiziari

La vicenda giudiziaria di Rigopiano è complessa e in continua evoluzione. A seguito delle decisioni della Cassazione, che ha annullato alcune sentenze precedenti, è stato disposto un nuovo processo d’appello per rivedere le responsabilità di diverse figure chiave, tra cui i dirigenti della Protezione Civile della Regione Abruzzo e i funzionari locali.

Il primo processo, celebrato a Pescara, si era concluso con un numero significativo di assoluzioni, ma la Cassazione ha ritenuto necessario rivedere le responsabilità di chi avrebbe dovuto gestire l’allarme valanghe e coordinare l’emergenza. Tra le principali questioni sollevate: la chiusura tempestiva delle strade, la mancata evacuazione della struttura e l’incapacità di attivare un coordinamento efficace.

La lotta per la giustizia: una lunga attesa

Otto anni dopo la tragedia, il dolore delle famiglie delle vittime non è solo un ricordo, ma un grido di giustizia che non si spegne. Fulvio Vagnarelli, fratello di una delle vittime, Marco, ha recentemente espresso la frustrazione e l’amarezza che accompagna i familiari delle vittime durante questo lungo percorso giuridico. A distanza di anni, il processo non ha ancora fornito risposte definitive, alimentando il senso di impotenza tra chi ha perso i propri cari.

Fulvio racconta che ogni giorno sembra portare nuove discussioni sulle responsabilità, ma alla fine poco cambia. Nonostante ciò, i familiari non si arrendono e chiedono che chi ha sbagliato venga finalmente chiamato a rispondere delle proprie azioni. La speranza di ottenere giustizia è l’unica luce che guida questi parenti nel loro doloroso cammino.

Il documentario e la memoria collettiva

Per non dimenticare, la docuserie E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano, trasmessa per la prima volta in chiaro su TV8, ha avuto un grande successo. Il documentario, che ripercorre la tragedia attraverso le testimonianze e i filmati raccolti durante le operazioni di soccorso, offre uno spunto di riflessione sulle difficoltà e le inefficienze che hanno caratterizzato quel tragico evento.

Le immagini, i video e i contributi delle famiglie permettono di rievocare quei momenti drammatici, restituendo la memoria collettiva di una delle tragedie più dolorose che il nostro paese abbia mai vissuto.

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