medico aggressione

Napoli. Un grave episodio di violenza ha scosso un noto ospedale cittadino: una Tecnico Sanitario di Radiologia Medica è stata aggredita durante il proprio turno di lavoro. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, è stato denunciato dall’Ordine delle Professioni Sanitarie. La vittima è stata bersaglio di offese, minacce e percosse dopo aver richiesto il pagamento del ticket per un esame diagnostico.

Un intervento tempestivo delle guardie giurate e delle forze dell’ordine ha evitato il peggio, ma resta l’allarme per la crescente incidenza di episodi simili.

Un fenomeno crescente e preoccupante

Franco Ascolese, presidente dell’Ordine, ha condannato l’aggressione definendola «un attacco all’intero personale sanitario, non solo alla singola operatrice». Questi episodi, secondo Ascolese, rappresentano una “deriva di inciviltà” sempre più difficile da arginare.

Nonostante l’introduzione di nuove norme a tutela degli operatori, alcune criticità rimangono: «La procedibilità d’ufficio scatta solo per prognosi superiori ai 20 giorni, ma spesso grazie all’intervento delle forze dell’ordine questo limite non viene superato. Tuttavia, i traumi psicologici e professionali segnano profondamente chi subisce queste violenze».

Progetti per prevenire e sostenere

Per fronteggiare questa emergenza, l’Ordine delle Professioni Sanitarie ha collaborato con la fondazione Valetudo per avviare un progetto mirato alla prevenzione e sensibilizzazione. Al contempo, aziende sanitarie come il Cardarelli stanno incrementando il personale attraverso nuovi concorsi.

«È fondamentale indagare le cause sociali di queste violenze – ha dichiarato Ascolese – e coinvolgere le istituzioni responsabili delle politiche sociali per costruire una risposta educativa e culturale oltre che repressiva».

I numeri delle aggressioni: un fenomeno allarmante

Secondo i dati forniti dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, dall’inizio del 2024 si sono già verificati 51 episodi di violenza a Napoli, che salgono a 70 includendo l’intera provincia. Nonostante l’istituzione di nuovi presidi di polizia in ospedali come il Cardarelli, il Santobono e l’Ospedale del Mare, il fenomeno non accenna a diminuire.

L’aggressione di Napoli rappresenta solo l’ultimo campanello d’allarme su un problema che richiede interventi urgenti. «Garantire la sicurezza di chi ogni giorno lavora per tutelare la salute pubblica – conclude Ascolese – è una priorità che deve essere affrontata con fermezza e responsabilità».

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